Postato su 2014-11-24 In Vivere l’Alleanza

La Stanza della Rep. Ceca a Roma, ossia: Quando tutto il Movimento di Schoenstatt arde per Belmonte …

ROMA, mda. Australia, Svizzera, Germania, Rep. Ceca: se si trattasse di Campionati Mondiali di Calcio, questi quattro Paesi sarebbero già in semi- finale. O ad Olympia, sul podio, con Medaglia e “Cerimonia di Premiazione”. Seguono le Filippine, il Burundi e il Messico, il campo restante superato di gran lunga … da Australia, Svizzera, Germania e Rep. Ceca: questi quattro Paesi hanno già finanziato completamente la loro Stanza nel Centro Internazionale di Schoenstatt a Roma-Belmonte. L’Australia e la Rep. Ceca stanno già ideando la creazione di una Croce tipica del Paese, di un’Immagine della Madonna di Schoenstatt e di un altro simbolo. Per i pellegrini della Rep. Ceca, che dopo l’Udienza Giubilare di Papa-Francesco, di sabato, sono andati a Belmonte, c’è stata solo una punta d’amaro: non hanno potuto visitare la “loro” Stanza. E chi sente la loro storia, capisce anche il perché.

Il Centro d’Ospitalità e di Incontri, DOMUS PATER KENTENICH, dispone di 31 stanze per ospiti. Queste stanze portano il nome di Paesi, nei quali era presente un Santuario nell’Anno Giubilare. Durante la Benedizione del “Santuario di noi tutti”, nel Settembre 2004, la ricchezza dei popoli fu portata al Santuario in molte Anfore originali. Dieci anni dopo, questi Paesi sono ora invitati a render manifesto nella “loro” Stanza della Domus, qualcosa della loro ricchezza. Chi un giorno dimorerà in una di queste Stanze, “dimorerà nel cuore e nella vita di un Paese con la sua Missione e Cultura del tutto originale. Belmonte sarà il Dono di tutti i Paesi, una Casa di tutti i Popoli e Culture nell’Alleanza d’Amore dove ognuno può essere ciò che è e dove tutti abitano sotto uno stesso tetto e si sentono di casa: insieme, vicini e vicendevolmente uniti. “Svolgendo il nostro compito a favore dei Pellegrini di Belmonte, in Ottobre abbiamo sperimentato qualcosa del genere ed ora possiamo immaginare come sarà un giorno Belmonte”, come si è espresso domenica scorsa Norbert Jehle, Germania. Chi abita nella Stanza del Paraguay, dovrà toccare con mano e vivere la gioia di costruire la Nazione di Dio nel Cuore dell’America e concretizzare oggi la Visione delle Missioni dei Gesuiti. Perciò, alcuni giovani del Paraguay hanno dato i primi 150 Euro per la loro Stanza. Chi abita nella Stanza del Burundi viene immerso nella grazia di un Movimento giovane e crescente, che dà il suo contributo al processo di pace del Paese. E chi potrà sostare nella Stanza della Rep. Ceca come ospite, toccherà la storia di un Paese in cui il seme di Schoenstatt è stato gettato molto presto ed è sopra vissuto ad una delle più dure persecuzioni dei Cristiani dei Nuovissimi Tempi … è farà un po’ l’esperienza di un Dono a Padre Kentenich, di un Dono che egli non ha più potuto ridonare a nessuno.

Questa è la nostra Stanza

Un giorno tranquillo della settimana, dopo le Celebrazioni del Centenario, Don Frantisek Jirazek, parroco della Rep. Ceca – che opera per alcuni mesi a Belmonte – va insieme all’autrice nell’area della Casa che fino ad allora era rimasta chiusa e le mostra la Stanza della Rep. Ceca. Vicino ci sono le colonne 202 e 203, che ricordano i Sacerdoti Cechi Diocesani e il Movimento di Schoenstatt della Rep. Ceca.

Nella stessa stanza gli operai si sono creati un’atmosfera accogliente piazzando tavolo, sedie e bibite. “Qui vi sentirete a vostro agio”, ha detto Don Frantisek.

Mostra l’architrave sulla quale si possono vedere ancora i molti autografi e i disegni fatti dai bambini. La Stanza della Rep. Ceca a Belmonte, pagata già da tempo, non è solo l’idea di una paio di sacerdoti diocesani, è non è neppure un’idea, ma è vita.

Là arde un intero Movimento per il “Santuario di noi tutti” a Roma e per il Centro di Schoenstatt internazionale nel Cuore della Chiesa, e quasi spontaneamente nasce creatività , impegno ed entusiasmo che contagia, mentre Don Frantisek racconta in questa Stanza la storia di Schoenstatt della Rep. Ceca, la storia del legame con Roma e Belmonte e perché il “Bambinello di Praga” deve trovare qui in qualche modo il suo posto.

Una storia drammatica

La storia di Schoenstatt della Rep. Ceca risale all’epoca della Fondazione. Nell’Autunno del 1921 si era costituito il primo gruppo della Federazione Apostolica fuori della Germania, a Praga. Nella Solennità di Tutti i Santi del 1921, A. Gross – che aveva studiato per un anno a Praga – fondò un gruppo tra i candidati al sacerdozio, come è documentato dalla rivista “MTA” (Anno 1922, p. 28-29). All’inizio degli anni trenta fu P. Ferdinand Kastner SAC, che dalla Slesia allacciò contatti con studenti a Königgrätz (Hradec Králové). Petr Stepanek fece l’Alleanza d’Amore nel 1934 a Schoenstatt. Gli studenti e i giovani sacerdoti si incontravano regolarmente e nel 1939 cominciarono a cercare un luogo, un Santuario, dove la Madonna potesse operare come a Schoenstatt. Poiché uno di loro lavorava nelle vicinanze come Cappellano, presero la decisione per una piccola Cappella a Rokole, il loro Santuario segreto, che attraverso la guerra e la persecuzione comunista fu il Centro di grazia del Movimento di Schoenstatt della Rep. Ceca. “Non è un Santuario fedele all’Originale e non ha un altare originale, poiché questa corrente è venuta solo dopo; ma per noi è il nostro Santuario Originale della Rep. Ceca”, racconta Don Frantisek. Generazioni di Schoenstattiani sono cresciute all’Ombra di questo Santuario, dove è rimasta l’Immagine tradizionale dei Pellegrini e dove una piccola Immagine nascosta della MTA rappresenta il legame tangibile con il Santuario Originale. Poco dopo che Padre Kentenich aveva inviato nel 1947 le prime Sorelle di Maria nella Rep. Ceca, – che erano state preparate in Svizzera – ci fu la presa del potere comunista e per Schoenstatt un periodo difficile di persecuzione, in cui c’erano poco o niente dei contatti all’esterno. Solo dopo la “lieve rivoluzione” del 1989 ci furono dei collegamenti più forti. Nel 1997 ci fu la “Benedizione del primo Santuario fedele all’Originale” della Rep. Ceca. Ma ancor prima della Rivoluzione un gruppo di Schoenstattiani si recò a Roma …

“Questo è un terreno su cui un giorno si ergerà un Santuario, e noi vogliamo essere parte di questa storia”

Era il 12 Novembre del 1989, pochi giorni dopo lo scoppio della Rivoluzione di velluto. Papa Giovanni Paolo II aveva proclamato santa la Beata Agnese di Boemia con una Cerimonia solenne e alla presenza di migliaia di pellegrini cechi e slovacchi. L’inconcepibilità di poter fare un viaggio a Roma per questa canonizzazione, risuona ancora nei racconti degli Schoenstattiani della Rep. Ceca. E questo piccolo gruppo fece in quei giorni anche un pellegrinaggio a Belmonte. Un Terreno alla periferia di Roma, con un’Edicola, con rovi e spine. Ma: “Questo è il Terreno dove un giorno si ergerà un Santuario e noi vogliamo esser parte di questa storia”. Questa visita è l’inizio di un legame duraturo. “È il nostro Dono al Padre e alla Chiesa e non è pagato”, spiega Don Frantisek , motivando sempre all’impegno. “Il mio cuore arde per questo intento!”. E non solo il suo. Molti sono venuti alla Benedizione e quasi ogni anno a Belmonte ci sono Pellegrini della Rep. Ceca. Quando è cominciata la costruzione della Domus Pater Kentenich e si seppe quale sarebbe stata la Stanza della Rep. Ceca, iniziò anche l’impegno per la parte finanziaria – ed anche allo scopo che le persone che la abiteranno potranno immergersi nella corrente della storia originale dell’Alleanza e della Grazia della Rep. Ceca. E di ciò fa parte il Bambinello di Praga.

Il Bambinello di Praga

Il Bambinello di Praga, detto anche il Gesù Bambino di Praga, è una delle raffigurazioni taumaturghe di Gesù più celebri al mondo. Si trova nella Chiesa di Santa Maria delle Vittorie, nel Chiostro dei Carmelitani a Praga (Kostel Panny Marie Vitězné). La statua è lavorata in cera ed è alta 45 cm. Risale al Rinascimento e rappresenta Gesù Bambino all’età di circa tre anni. È opera di un artista ignoto del XVI secolo e proviene dalla Spagna e forma una parte centrale dell’identità nazionale e cattolica della Rep. Ceca. Il legame con Roma viene dalla storia, il legame con Schoenstatt lo può immaginare forse solo chi ha visto nella stanza di Padre Kentenich della Casa di Formazione (Schulungsheim) a Schoenstatt la statua del Bambinello di Praga. Si tratta di uno degli ultimi doni che ha ricevuto Pater Kentenich – il 21 Agosto 1968, da Sorelle di Maria della Rep. Ceca. “Non ha avuto più la possibilità di ridonarlo”, dice Don Frantisek. Pellegrini cechi hanno portato sempre a Roma un “Bambinello di Praga”. Ora deve “in qualche modo essere sistemato sulla parete e un’idea mi verrà di sicuro” – nella “Stanza di Praga” a Belmonte. Poiché Padre Kentenich non ha potuto più ridonarlo, sarà la Famiglia di Schoenstatt della Rep. Ceca a regalarlo di nuovo e per sempre a lui ed alla sua Famiglia e a tutti coloro che verranno a Belmonte.

E sarà un po’ difficile decidere se in futuro si preferirà abitare nella Stanza Australiana con l’incantevole Croce degli Aborigeni o nella Stanza della Rep. Ceca con questa storia e il Bambinello di Praga…

E in futuro sarà forse ancora più difficile quando arriveranno altri Paesi … e farà bene lasciarsi semplicemente sorprendere, perché lo Spirito Santo sa bene e sa sempre quali grazie, da quale Paese, sono necessarie.

Informazioni sulle “Stanze dei diversi Paesi” qui.

Per Ordinare l’Opuscolo d’informazione: offerta@roma-belmonte.info

Pagina web di Belmonte: www.roma-belmonte.info


Originale: Tedesco – Traduzione: Maria Dolores Congiu, Roma, Italia

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