Postato su 2013-08-12 In Vivere l’Alleanza

Per favore, non custodite l’eredità nella vetrina per mostrarla…

org. Claudia Echenique dell’equipe di schoenstatt.org di Buenos Aires, ha trovato ordinando la sua “montagna di scartoffie” una omelia di Mons. Jorge Bergoglio del 1999, in una Messa con i Movimenti laicali, cui hanno assistito persone del Movimento di Schoenstatt. Nel 1999, Mons Bergoglio non era ancora Cardinale ed era solamente 1 anno che aveva assunto l’incarico di Arcivescovo di Buenos Aires. Mons. Bergoglio parla della petizione di Mosè a Dio: “Signore, convertici nella tua eredità (Es. 34,9). Menziona che “l’eredità è un regalo gratuito da regalare agli altri, che non la dobbiamo custodire in vetrine, bensì uscire per la strada”. Fa notare che i Movimenti sono anche dei “pastori di gente, di popoli, che partecipano al pascolo del Vescovo”. E in una frase molto forte: Che triste è quando un Movimento s’ammala ed invece di essere pastori di popoli, si convertono in “pettinatrici di pecore e trascorrono il loro tempo in riunioni truccandosi l’anima”. Alla fine, il nostro attuale Papa Francesco, chiede a Dio “la grazia della fecondità per trasmettere l’eredità”.

“Penso in tutto il tesoro che ci ha lasciato Padre Kentenich e il nostro impegno con lui: “Padre, la tua eredità, la nostra missione”, commenta Claudia Echenique. Che frase tanto “schoenstattiana” è questa: “la grazia di fecondità per trasmettere l’eredità” È la terza grazia del Santuario!! Penso alla Campagna del Rosario, alle Missioni Familiari, alle Volontarie di Maria negli ospedali, ai progetti sociali in Paraguay e a tanti altri che dal piccolo, apportano ogni giorno alla missione.

“È come per pubblicare in schoenstatt.org con lettere d’oro”. propone un partecipante della Conferenza 2014. “Programmatico e qualcosa che ci dice quello che probabilmente ci si proponga nel 2014…”

Pubblichiamo qui con “lettere d’oro” questa conferenza che colui è ora Papa Francesco:

Riportiamo la Omelia di Mons Jorge Bergoglio ai Movimenti laicali

Sabato 29/5/1999 – Festa della Santissima Trinità

Ascoltiamo nella prima lettura, la umile petizione di Mosè dopo essersi incontrato con Dio: “Signore convertici nella tua eredità” (Es. 34,9) Così ha chiesto lui a Dio: “noi, il tuo popolo, vogliamo essere la tua eredità”. Questa petizione è conveniente che oggi la facciamo tutti insieme qui, i Movimenti, le Istituzioni diocesane, che ci siamo riuniti oggi per celebrare il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

Vogliamo essere la tua eredità

Che cosa ereditiamo? Ereditiamo la grazia di nostro Signore Gesù Cristo, l’amore del Padre e la comunione dello Spirito Santo. La grazia di nostro Signore Gesù Cristo, perché tutto è stato grazia attraverso Lui. Tutto quello che siamo. quello che riceviamo è grazia, e tanta. Abbondanza di grazia, abbondanza di gratitudine. Dobbiamo essere coscienti, che ereditiamo quella grazia..

L’amore del Padre

Non camminiamo soli in questo mondo. Camminiamo con un Padre, che ci accompagna come persona, che ci accompagna come Movimento e come Istituzione, che ci porta per mano, che ci conduce il cuore.

La comunione dello Spirito Santo

Non camminiamo soli, camminiamo insieme e in comunione. La diversità di ciascuno di noi, la diversità dei nostri Movimenti e delle nostre Istituzioni formano un complesso solo. Non in una uniformità, bensì nella varietà tanto prolifica dello Spirito Santo, che armonizza quei carismi, che Egli distribuisce attraverso tutti noi.

La petizione nostra: “Signore, convertici nella tua eredità”

Vogliamo essere eredità della grazia di Gesù Cristo, dell’amore del Padre e della comunione dello Spirito Santo. Ma quello sì: vogliamo ereditarla nella sua più genuina essenza. Vogliamo ereditarla senza malversarla, senza che si perda.

Sì, questo è un regalo, è un regalo per regalare

È un’eredità, non per alimentare noi stessi, usarla e poi non me ne importa più niente, “che sia quello che Dio vuole”. E un’eredità per lasciare in eredità. E lasciare in eredità per tutti i giorni della nostra vita. E l’essere di un Movimento e di un’Istituzione è ereditare per lasciare in eredità, è ricevere un regalo per regalare. È ricevere la grazia di Gesù Cristo, l’amore del Padre e la comunione dello Spirito Santo per trasmetterll agli altri. Così hanno significato i Movimenti!

I Movimenti e le Istituzioni diocesane fanno parte del pascolo del Vescovo, sono come i pastori. Pastori di gente, di popoli. Che triste quando un Movimento o un’Istituzione si ammala ed invece di essere pastori di popoli, si convertono in “pettinatori di pecore” e trascorrono tutto il loro tempo “truccando la loro anima”!!

Quanti “truccatori” ci sono? Non so, speriamo che siano pochi. Ma che danno si fanno coloro che vivono, “guardandosi l’ombelico” (guardando se stessi) e non vanno in missione. Non escono a dare l’eredità che hanno ricevuto gratuitamente per pura grazia di Gesù Cristo, per puro amore del Padre e in comunione con lo Spirito Santo.

Attenzione! Attenzione con le élite. Le élite si chiudono in una bolla, perdono l’orizzonte missionario, perdono la spinta, perdono il coraggio. Le Istituzioni e i Movimenti devono trasmettere l’eredità. Voi mi domandate: “Padre dove?” per la strada, per la strada. Lì dove si sta giocando la vita della nostra città, Là dove si gioca la salvezza eterna di uomini e donne. Là dove si giocano i valori. Là dove molti ragazzi, già da molto piccoli, possono cominciare a prendere una via che li farà infelici per il resto della loro vita. La strada è il luogo teologico dei Movimenti e delle Istituzioni. Lì è dove debbono sacrificarsi, regalando il regalo ricevuto, trasmettendo l’eredità che gratuitamente hanno ricevuto.

In questo giorno dell’incontro, in cui godiamo del regalo della grazia di Gesù Cristo, dell’amore del Padre e della comunione dello Spirito Santo; in questo giorno d’incontro, in cui chiediamo come Mosè a Dio: “Signore, convertici nella tua eredità”, ti chiediamo anche la grazia di fecondità per trasmettere quella eredità.

Come Vescovo vi chiedo: per favore, non custodite l’eredità nella vetrina per mostrala alle visite. Portatela per la strada, cercate orizzonti missionari, “giocatevela tutti i giorni, che questa eredità, che tanto gratuitamente avete ricevuto, sia il fermento di questa città.

Vi affido alla Madonna, nostra Madre, la prima che ha ricevuto l’eredità della Redenzione. La prima che ha saputo quello che era la grazia di Gesù Cristo, l’amore del Padre e la comunione dello Spirito Santo. A Lei chiedo che vi spinga, che vi spinga fuori, per la strada, che non vi permetta “di riempirvi di ferite di larve o vermi per restare quieti ed immobili” (un’espressione argentina delle zone rurali). Attenzione! Che come buona Madre, vi entusiasmi a portare il messaggio, a lottare per la salvezza di tanta gente, per la crescita dei nostri ragazzi e giovani. Che Lei vi accompagni, così sia.

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

 

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