Postato su 2010-01-21 In Vivere l’Alleanza

Forse per questo la Madonna Pellegrina è arrivata ad Haití 8 anni fa…

Candela per Haití nel Santuario Originale - Foto: Kornelia Fischermkf. Il numero dei morti per l’orribile terremoto in Haití ha raggiunto i 200.000. La gente di tutto il mondo prega, aiuta con donazioni, collabora con tutto il suo sforzo. Questa mattina una fotografia è apparsa su tutte le reti sociali, su i blog e siti web mostrando tre haitiani, stanchi e polverosi con un tabernacolo e una statua della Madonna riscattati dalle macerie, entrambi intatti. Gesù e Maria con il loro popolo in momenti tragici. In tutto il mondo la Famiglia di Schoenstatt si unisce pregando per i suoi fratelli, ed aiuta con donazioni la Famiglia di Schoenstatt di Haití e tutti coloro che soffrono.


Il tabernacolo e la statua di Maria, che sono stati salvati dalla chiesaUna candela accesa nel Santuario Originale, una Santa Messa celebrata lì il sabato mattina, catene di preghiere, donazioni – Il cuore di Schoenstatt va verso Haití.

Suor M. Joanne Buckley, la Superiora Provinciale delle Sorelle di Maria negli Stati Uniti, Portorico e la Repubblica Domenicana – da dove le Sorelle e i Sacerdoti lavorano con la Famiglia di Schoenstatt del vicino Haití – narra più dettagli di Schoenstatt in Haití e dell’Arcivescovo Joseph Serge Miot, che è morto vittima del terremoto.

L’arcivescovo Serge Miot – uno strumento nelle mani della MTA

“Vogliamo riunirci in preghiera per la nostra Famiglia di Schoenstatt di Haití e per tutte le vittime e per le loro famiglie, specialmente per l’eterno riposo dell’anima dell’Arcivescovo di Porto Principe. L’Arcivescovo Joseph Serge Miot è stato trovato morto sotto le macerie del suo ufficio dopo il terremoto che ha colpito Haití.

Quest’arcivescovo è sempre stato molto aperto a Schoenstatt. Nel 1980 ha visitato la Germania e il Santuario Originale. Sebbene conoscesse molto poco del Movimento, aveva percepito che Schoenstatt era il Movimento di cui la sua archidiocesi aveva bisogno, così che aveva pregato intensamente nel Santuario Originale, implorando che questo Movimento con la MTA arrivasse ad Haití. Lui sentiva che questa spiritualità avrebbe potuto rispondere alle necessità delle famiglie haitiane. Nell’anno 2000 la sua preghiera è stata esaudita con l’arrivo di una Madonna Pellegrina portata da un gruppo di donne haitiane che avevano visitato il Santuario della Vittoria nella Repubblica Domenicana. D’allora l’Arcivescovo Miot aveva appoggiato il lavoro delle nostre Sorelle nella sua Archidiocesi. Il 30 ottobre 2002 aveva visitato il Santuario della Vittoria e celebrato la Santa Messa.

Monsignore  Serge MiotNella sua omelia aveva raccontato come aveva conosciuto Schoenstatt e quanto importante fosse per la sua archidiocesi e per lui. Tra le tante cose aveva affermato: “Dobbiamo continuare pregando, affinché questo Movimento risponda precisamente alle necessità delle famiglie attuali. Credo, anche, che questa spiritualità sarebbe ottima per il clero diocesano. Il clero diocesano non è come i religiosi che hanno la loro spiritualità. Giacché la MTA è la Madre dei sacerdoti, Ella li aiuterà a fare un buon lavoro per la salvezza delle anime”

Ci sono almeno 14 Santuari Domestici a Porto Principe

L’Arcivescovo aveva allora invitato i sacerdoti diocesani a far conoscere ai loro sacerdoti e seminaristi il Movimento di Schoenstatt. Aveva fatto parte attivamente della vita della piccola Famiglia di Schoenstatt a Porto Principe. È stato colui che ha inviato alla missione apostolica le prime Madonne Pellegrine e ha benedetto anche le Immagini dei Santuari Domestici. Ci sono almeno 14 Santuari Domestici a Porto Principe, e tutti questi Santuari sono stati probabilmente danneggiati, se non distrutti dal terremoto; affidiamo alla MTA e a nostro Padre le necessità grandi di questo paese tanto povero, affinché loro facciano miracoli di aiuto e conforto.

Se anche solo una persona può trovare speranza e lottare per la vita mettendo le sue mani nelle mani di Gesù…

Sarah-Leah Pimentel ha tradotto il primo articolo su Haití pubblicato il giorno dopo al terremoto. Lei scrive:

La prima imaggine peregrina d'Haiti“Questa settimana ero tanto occupata nel mio lavoro, che ho sentito vagamente che c’era stato un terremoto in Haití. Non ho visto nemmeno un notiziario, solo ho ascoltato per radio che si chiedevano aiuti. Quella sera mentre traducevo sono entrata nel sito d’Internet della BBC e ho visto la magnitudine del disastro dovuto anche alle costruzioni precarie e ho capito come la gente sia condannata a morire se non riceve aiuti. La Cattedrale, in cui si era celebrata la Messa d’incoronazione e dell’invio alla missione apostolica, è ridotta in macerie. L’ufficio dell’Arcivescovo è crollato su di lui, uccidendolo. Il palazzo presidenziale è distrutto completamente. I ministeri del governo un cumulo di rovine e i cadaveri dei ministri giacciono ancora in borse nere per cadaveri. Se questa è la forma in cui muoiono i “poderosi” in una società, allora solo possiamo immaginare come farà il povero uomo che non possiede nulla per cominciare. La BBC commentava che la gente che viveva nelle baracche aveva avuto più fortuna, perché aveva meno “casa” che cadesse loro addosso. Il presidente stava parlando, e lo si vedeva tanto confuso, come se non avesse idea di che cosa avrebbe dovuto fare dopo…la sua casa e le sue proprietà si erano sfumate.

Credo che queste immagini mostrano la disperazione di tutti in Haití. È difficile trovare speranza, ma in mezzo a quel caos ci sono varie Madonne Pellegrine sepolte. Chissà Loro si erano recate ad Haití per questo. Forse la nostra MTA ha voluto entrare nelle famiglie 8 anni fa, per essere oggi la madre di un bambino rimasto orfano, un piccolo conforto per i genitori che hanno perduto i loro figli, un raggio di luce per coloro che ancora sono sotto le macerie lottando per riuscire a salvarsi, o una voce di coraggio per i lavoratori e per coloro che stanno volando da tutti gli angoli del mondo per cercare di aiutare.

La nostra Madre Benedetta sempre ci mostra suo Figlio, perfino nelle peggiori situazioni, così che se anche solo una persona può trovare speranza e lottare per la vita mettendo le sue mani nelle mani di Gesù, allora la Madonna Pellegrina può restare sepolta per sempre come un simbolo di fede, speranza e vita, non di desolazione e morte…”

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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