Postato su 2009-02-01 In Vivere l’Alleanza

Impressioni d’una missione all’italiana

Santa Messa in ArboreaStefanie Scarpinella. Roma, 26 Luglio 2009, la quarta missione della gioventù di Schoenstatt ad Arborea in Sardegna… raccontata da un ignoto missionario… il motto: CON MARIA! AVVICINIAMO LA TERRA AL CIELO!!!

 

Dal diario d’un ignoto missionario…

Ecco che iniziava la quarta missione della gioventù di Schoenstatt, l’appuntamento era stato fissato per le 17.00 nella parrocchia dei Santi Patroni, ma trattandosi di un gruppo di romani, nessuno si è meravigliato che la messa sia iniziata solo alle 17.30 quando per lo meno la maggior parte dei missionari era arrivata.

Missione in SardegnaDopo la cerimonia d’invio è iniziata quella dei saluti, non meno importante e impegnativa, che sarebbe durata forse fino a sera se i nostri sacerdoti non ci avessero “gentilmente” caricato di peso in macchina, ponendo così fine alle nostre smancerie. Una volta arrivati sul traghetto che ci avrebbe portati ad Olbia, in Sardegna, ci siamo resi conto della grande differenza che c’è tra coloro che avevano già partecipato alle precedenti missioni e chi no; il missionario esperto porta con sé: un cuscino, una mascherina oscurante per gli occhi, una giacca (per non venire tramutato in cubetto di ghiaccio dall’aria condizionata della nave) ed una venti-quattro ore rigida per poggiare i piedi e poter assumere così una posizione semi supina, perfetta per dormire nelle poltrone della nave.

Al contrario il missionario inesperto si ritrova con una magliettina a maniche corte (già proiettato nel caldo clima sardo) ed un paio di sandali perfetti per congelarsi le dita dei piedi, su una poltrona inevitabilmente rotta il cui poggia piedi non si alza, accecato perennemente dalle luci della sala, costretto ad usare il giubbotto salvagente come cuscino. Ad ogni modo, la mattina dopo eravamo tutti svegli, pronti per riprendere le macchine e dirigerci alla vera meta di questo viaggio, Arborea. Dopo circa tre ore di viaggio siamo arrivati alla Parrocchia di Don Bosco dove il Parroco, Don Silvio, già ci aspettava per darci le ultime indicazioni sulla sua comunità e gli orari delle attività, sacre e profane, che avremmo dovuto rispettare.

Il primo giorno era dedicato completamente a noi, ognuno ha potuto scegliere la sua stanza e i suoi compagni di dormitorio, e quasi come in gita scolastica la parola d’ordine era: chi arriva primo prende le stanze migliori! Dopo una breve riunione in cui i capi missione ci hanno chiarificato alcuni punti pratici della missione, tipo orari, turni di lavoro e di preghiera, siamo andati a pranzo, affamati e già un poco addormentati, tanto che arrivati alla frutta alcuni già sonnecchiavano (dissimulando, con uno sguardo concentrato e un poco vago che rivolgevano al loro piatto), tanto che anche i nostri severissimi capi si sono accordati per concederci un’oretta e mezzo di siesta.

La giornata tipo del missionario

Intanto gli incaricati della Spiritualità hanno trasformato la Cappella della casa in un piccolo Santuario, che sarebbe diventato il luogo in cui avremmo pregato la mattina e la sera, il luogo in cui ognuno di noi poteva incontrarsi con Dio e la Madonna, riposare e meditare, dove trovare tutti i simboli caratteristici di Schoenstatt, l’immagine della Madre Tre volte Ammirabile, la Croce dell’Unità, la giara del Capitale di Grazie, il telefono del Padre Kentenich e tutte le Madonnine che avrebbero accompagnato ogni coppia durante le visite alle case d’Arborea.

Per avere un’idea della giornata tipo del missionario ne descriverò una adesso: il missionario si sveglia sempre all’ultimo minuto sufficiente per farsi una doccia lampo e scendere nel secondo esatto in cui inizia la preghiera del mattino, durante la colazione si sveglia sul serio, e quando inizia a camminare per le strade del posto (o in spiaggia tra gli ombrelloni) è già pronto per invitare le persone alla messa, parlare della Madonna pellegrina e scambiare quattro chiacchiere con i più socievoli, verso l’ora di pranzo si dirige al refettorio felice della vita, e si illude di avere ancora le forze per giocare a ping pong o per fare qualsiasi altra cosa che non sia dormire, e puntualmente senza sapere come, si ritrova sdraiato sul letto con la sveglia che lo richiama all’ordine.

I momenti più belli di questa missione sono stati sicuramente il Rosario in spiaggia

Nel pomeriggio discute della nuova enciclica del Papa e poi con il suo compagno di missione ritorna a visitare i parrocchiani, fino alle 18.50 quando assiste alla messa per animarla con i canti e le letture. La sera è dedicata a canti di tutt’altro tipo, balli ed intrattenimento per i passanti, nella piazza principale. Il rosario in spiaggiaI momenti più belli di questa missione sono stati sicuramente il Rosario in spiaggia al quale hanno partecipato alcune persone che si trovavano al mare, la messa e i giochi che abbiamo organizzato con dei bambini in colonia dalle suore d’Arborea, le visite ai malati e lo spettacolo di fine missione al quale abbiamo invitato tutta la gente del paese, in cui si è esibito un gruppo rock dei ragazzi d’Arborea, e noi missionari, che abbiamo dato prova di un talento cabarettistico d’eccezione! Tra i frutti più evidenti del nostro passaggio è stata la messa finale a cui hanno partecipato moltissimi parrocchiani, un gruppo di ragazzi che si preparavano alla Cresima e il gruppo degli incaricati delle Madonne pellegrine che visitano le case d’Arborea, e alla fine della cerimonia, l’invio di una nuova missionaria incaricata di una Madonnina pellegrina in un paesino limitrofo.

Sono moltissime le esperienze e le emozioni vissute durante sette giorni, molti i regali del Cielo, e uno fra tutti forse è il legame che si instaura tra quindici ragazzi e due sacerdoti, che prima si conoscevano a mala pena e che alla fine scoprono di essere diventati una vera piccola famiglia…

..unita dal motto che li ha accompagnati per tutta la missione: CON MARIA! AVVICINIAMO LA TERRA AL CIELO!!!

2 Responses

  1. Hna. M. Andrea (Argentina) ha detto:

    ¡Felicitaciones a todos los misioneros! ¡Una magnífica actividad apostólica! ¿La autora es la misma Stefie que estuvo en Nuevo Schoenstatt (Argentina) y de la que no supimos más de su vida?
    Si es ella ¡la recordamos mucho y bien! ¡Adelante en la conquista de Italia para la Mater! Esto nos llena a todos de esperanza. Unidos en la misión, Hna. M. Andrea

  2. Gonzalo Crespo ha detto:

    MTA
    Ciao carissimi!
    Che alegria questa missione ad’Arborea!
    Complimenti alla giuventù italiana di schoenstatt!
    Saluti a tutti i missionari da Córdoba Argentina, da un altro missionario.
    Restiamo uniti!

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