Postato su 2009-09-23 In Santuario Originale

Padre Kentenich, un riflesso di Cristo – La Famiglia di Schoenstatt ricorda un nuovo anniversario della scomparsa del suo Fondatore

Anche questo 15 settembre 2009 tutta la Famiglia di Schoenstatt si è riunita in una Santa Messa nell'ora della sua morte e nel luogo dove il Padre aveva celebrato la sua ultima Messamkf. La mattina del 15 settembre, da quel 15 settembre 1968, si percepisce a Schoenstatt un’atmosfera speciale: una certa mistica con il tappeto ricamato di fiori bianchi – gigli e garofani – sostituendo il tappeto rosso che abitualmente marca il luogo dove 41 anni fa si è spento P. Giuseppe Kentenich dopo aver celebrato l’Eucaristia. Anche questo 15 settembre 2009 tutta la Famiglia di Schoenstatt si è riunita in una Santa Messa nell’ora della sua morte e nel luogo dove il Padre aveva celebrato la sua ultima Messa, accompagnata dai ricordi di quel giorno in cui Padre Kentenich ha lasciato la vita terrena per continuare seguendo e guidando la sua Famiglia e ciascuno dei suoi figli in una maniera differente.

Santa Messa - Fotos: FischerNel trascorrere degli anni il tono fondamentale di questo giorno ha cambiato dal dolore alla gioia, dal sentimento di assenza fisica del Padre alla certezza di incontrarlo vivo nella sua Famiglia, in ciascuno dei suoi figli e delle sue figlie spirituali. Quello che non è cambiato, è il desiderio di tutti di partecipare a questa Messa il mattino presto, riuniti come famiglia intorno a lui. E così è stato anche questo 15 settembre 2009, che si è distinto per la presenza di Padri di Schoenstatt di tutto il mondo riuniti nel loro Congresso di superiori.

In questi momenti preziosi in cui non ci si sente visitatori, bensì invitati alla Casa della Famiglia di Schoenstatt.

pellegrini dell'ArgentinaTra i visitatori si trovava un numeroso gruppo di pellegrini dell’Argentina, accompagnati da Padre Guillermo Carmona. “Ciò che ci ha veramente commosso è stato, quando P. Heinrich Walter, come celebrante principale, ha salutato all’inizio il gruppo in castigliano”, ha commentato Erice Podestà di Mendoza, capogruppo territoriale della Federazione di Madri un Argentina. “Sono questi momenti preziosi, in cui non ci si sente visitatori, bensì invitati alla Casa della Famiglia di Schoenstatt e benvenuti”. Erano presenti anche giovani della Gioventù Femminile di vari paesi latinoamericani che trascorrevono un tempo a Schoenstatt, e per la gioia di tutti, le 16 postulanti delle Sorelle di Maria – dalla Germania e da altri paesi come il Kenia e il Messico, l’Ungheria e la Repubblica Ceca – inoltre i coniugi Beebe, dall’Inghilterra, celebrando le loro nozze d’oro…..

Chi lo vede, vede lo stesso Padre

Celebrando il ritorno alla Casa paterna di Padre Kentenich al principio dell’Anno Sacerdotale e in preparazione al giubileo del centenario della sua ordinazione sacerdotale, P. Hans Schnocks, il rettore di Monte Moriah, P. Hans Schnocksha invitato tutti nella sua predica a contemplare Padre Kentenich come sacerdote, il sacerdote che agisce nella persona di Cristo e che non solo deve amministrare i sacramenti e annunciare il Vangelo, bensì la sua vita piena deve essere sacerdotale, tutto il suo essere rappresenta Cristo. Così come Giotto ha dipinto nella Basilica di Assisi la vita di San Francesco parallela alla vita di Gesù, noi anche possiamo contemplare somiglianze distinte, come parlare con autorità interiore, o il momento di tensione che a tutti coloro che sono legati e dedicati a molte persone spesso costa tanto: “Le moltitudini seguivano Gesù per ascoltarlo, allo stesso tempo che Lui si avvicinava sempre di più ad ogni uomo. Anche a nostro Padre sono arrivate moltitudini e lui le ascoltava attentamente, dedicandosi completamente alla persona, come se solo lei esistesse nel mondo. Quanti ha condotto e incoraggiato a scoprire la propria vocazione e ha dato loro la forza di seguire la volontà del Padre.”.

Santa MessaLa somiglianza a Gesù che più facilmente riconosciamo in lui è il suo vincolo con Dio Padre. “Gesù non solo era unito al Padre: ci annuncia il Padre, il Padre è con Lui. Chi lo vede, vede il padre. Questo ci sembra particolarmente facile, sperimentare il Padre nel nostro Fondatore: Lui ha sempre annunciato il Padre Dio, il misericordioso e amoroso Padre Dio; lui stesso ha assunto nella sua vita quell’immagine. Perciò percepiamo la parola “padre” nel nostro Fondatore come un’esperienza di paternità”. “È stata una predica semplice”, commenta Ana Capezio, che ha potuto seguirla grazie alla traduzione distribuita a coloro che non parlano tedesco. “Mi è giunta al cuore”.

Come ogni 15 si è pregato per tutti coloro che hanno inviato le loro petizioni a P. Kentenich. Il coro delle Sorelle di Maria ha accompagnato la Messa con canzoni, organo e flauto traverso, dando un tocco molto solenne.

Carichi di borse, lettere, fotografie, immagini, santini, rosari, croci…

Tutti i sacerdoti si sono diretti alla tomba del Padre, dove formando un semicircolo, hanno pregato per la sua canonizzazione.Terminata la Santa Messa, tutti i sacerdoti si sono diretti alla tomba del Padre, dove formando un semicircolo, hanno pregato per la sua canonizzazione. Era commovente vedere arrivare tutti i partecipanti per un momento d’incontro personale con il Padre, e per ultimi i pellegrini argentini, completamente carichi di borse, lettere, fotografie, immagini, santini, rosari, croci: regali per il Padre, lettere indirizzate a lui, fotografie di familiari da lasciare sulla sua tomba, e il resto delle cose per essere “caricate” con le grazie di questo luogo e di un giorno tanto speciale…

tomba del PadreNel frattempo echeggiava in tanti dei presenti la testimonianza di Padre Alberto Eronti pubblicata il 15 in schoenstatt.de sulla grazia del 15 settembre 1968: “…già non si doveva chiedere udienza per vederlo e parlare con lui: ora era mio, intensamente mio e senza barriere. Era totalmente mio e totalmente di ciascuno dei suoi figli e delle sue figlie. Ora già non avrebbe ostacoli per accompagnare a ciascuno, per guidare e proteggere e benedire, inviare la Famiglia alla missione apostolica, già era totalmente di tutti e di ciascuno, Ora si doveva incontrarlo nel Santuario del cuore ed imparare a stare con lui, ad ascoltarlo in una maniera nuova…”

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

L’album di fotografie

Il video della Messa (la predica in tedesco)

 

Il video della preghiera sulla tomba del Padre

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