Postato su 2013-02-05 In Colonna - P. José María García Sepúlveda

Io vado in pellegrinaggio in Alleanza solidale, al nostro Santuario Originale

SPAGNA, P. José María García.

Festa della Candelora, Presentazione del Bambino Gesù al Tempio 2013.

Carissimi amici, oggi mentre ci prepariamo per la celebrazione della festa della Candelora, la festa della presentazione del Bambino Gesù al Tempio, riceviamo la nota ufficiale della Presidenza, in cui ci si comunica la situazione delle trattative ufficiali con i Padri Pallottini per il trasferimento del Santuario Originale alla Famiglia di Schoenstatt. Le trattative sono rimaste sospese e almeno per ora non si vede una soluzione che ci permetta diventare proprietari del Santuario Originale e della Casa Antica, in cui si è generata la vita originale della nostra Famiglia di Schoenstatt. Tutte le speranze ed aspettative, che si sono andate sviluppando durante i mesi scorsi, sembra che si siano cancellate, ed abbiamo timore, che per il Giubileo della nostra Alleanza d’Amore, il  nostro focolare” continuerà senza essere il “nostro focolare”.

La domanda che ci poniamo, come figli dell’Alleanza, se è per il volere di Dio, che il Signore e la Mater ci stanno offrendo questa situazione. Sembrerebbe che Loro vogliano richiamare la nostra attenzione su qualcosa, della quale chissà in tutto questo processo non ci rendiamo conto.

Dedicazione solidale

Mi viene alla mente spontaneamente, quanto il Padre ci ha detto al suo ritorno dall’esilio a Milwaukee. Lui ha ringraziato per tutto il lavoro “diplomatico”, che si era fatto, affinché lui potesse ritornare, ma specialmente ringraziava per tutta la dedicazione radicale della sua Famiglia al Capitale di Grazie, menzionando esplicitamente persone che si erano dedicate interamente.

Questa dedicazione solidale, che è la forza costituente della nostra Famiglia e segno della nostra identità dell’Alleanza. In segno della sua gratitudine e della sua riconoscenza, aveva consegnato la Croce dell’Unità, a chi poteva essere considerato rappresentando questa dedicazione. D’allora la Croce dell’Unità Originale è nel Santuario di Stoccarda.

Comprarlo con lo stesso capitale, che ha mosso Lei ad istallarsi in quella Cappella abbandonata

Se il Santuario Originale, il “focolare“ di tutta la Famiglia, deve essere proprietà della nostra Famiglia, probabilmente dobbiamo “comprarlo” con le stesso capitale, che ha mosso la Madonna ad installarsi in quella Cappella del cimitero abbandonata di San Michele, e che ha ottenuto la liberazione del Padre Fondatore.

Non c’interessa il Santuario Originale solo come luogo per collocare i nostri simboli, bensì per essere noi stessi segni vivi di quello che proclamiamo come Famiglia e Movimento. E il nostro “unico” mezzo, perché così sia, è la nostra dedicazione ad apportare al Capitale di Grazie, con il quale possiamo mobilitare la Mater, affinché Ella dimostri che è la Madre, Regina e Vincitrice Tre Volte Ammirabile di Schoenstatt.

Suppongo, che non sia un compito nostro la trattativa diretta e la via diplomatica, compito di esperti, ma sì, lo sia mostrare e dimostrare vitalmente e apostolicamente, che quel piccolo luogo è il nostro”focolare” comune e la nostra fonte di grazie specifica, senza la quale non siamo, né possiamo agire come Famiglia del Padre, né come Movimanto Apostolico al servizio della Chiesa e della società.

In atteggiamento di pellegrini poveri

La festa della Candelora è anche una pista per questo nuovo tempo che ci si offre. Ebbene dobbiamo assumere l’atteggiamento conveniente, l’atteggiamento che già si è assunto nella Conferenza 2014. È l’atteggiamento della Sacra Famiglia, l’atteggiamento dei pellegrini poveri ed umili, che vanno in pellegrinaggio al Tempio del Padre per dedicare il più prezioso che hanno, loro Figlio. L’offerta che hanno dedicato come riscatto del Bambino Gesù, è stata quella dei poveri, due piccioni. Noi ci prepariamo per la nostra festa particolare della Candelora del 2014, e stiamo preparando come Famiglia internazionale e solidale, la nostra offerta dei poveri, i nostri progetti della Cultura dell’Alleanza. Poco o niente per un mondo come il nostro abituato a ció che è strabiliante ma un’offerta autentica e vera, affinché il Bambino Gesù, il segno dell’Alleanza possa giungere a tutti. Solo i “vecchi profeti del luogo”, Simeon ed Ana hanno potuto e saputo  riconoscere quei poveri pellegrini e proclamare quello che loro rappresentavano.

L’Alleanza solidale, per una Cultura d’Alleanza

Carissimi amici, penso che sia un’opportunità, che ci viene offerta, al chiudersi questa tappa delle trattative in una maniera tanto frustrante e dura, affinché assumiamo coscientemente e conseguentemente il compito di essere, nella verità e nell’umiltà, quella Famiglia di pellegrini, che si mette in cammino verso il Tempio in Alleanza solidale, offrendosi al Signore e alla Mater, per essere fondati di nuovo dalle forze originali, e così potere celebrare il Giubileo della Fondazione. L’Alleanza si è vissuta nell’epoca di fondazione della Famiglia, in solidarietà mutua sul campo di battaglia e nelle trincee…nell’esilio, nella solidarietà con il Padre, e come Famiglia sul campo di battaglia ecclesiale e della propria Famiglia….oggi siamo invitati a vivere l’Alleanza solidale sul campo di battaglia della Nuova Evangelizzazione costruendo cultura d’Alleanza, dedicazione, non meno radicale, per la conquista spirituale di una Famiglia missionaria e pellegrina, del nostro Santuario vivo, del nostro Santuario Originale.

Chissà è il momento di dire alla Mater e nello spirito della nostra Preghiera del Pellegrinaggio 2014: “io pellegrino in Alleanza solidale, al nostro Santuario Originale, chiedendoti che nuovamente ti installi con la tua Famiglia!”

Sono convinto che stiamo vivendo un momento di grazia in linea, con quanto la Mater e il Padre hanno iniziato con la Conferenza 2014.

Saluti dal Santuario di Madrid

P. José Maria

Enviado por Tita Andras, Viena, Austria


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