Postato su 2011-10-20 In Colonna - P. José María García Sepúlveda

Schoenstatt abbraccia l’Anno Missionario della Fede della Chiesa

org. Il Papa Benedetto XVI ha annunciato l'”Anno della Fede” per l’anno 2012, che durerà fino al 2013, nell’omelia della Messa, che ha presieduto domenica 16 ottobre, nella Basilica di San Pietro (Video). Ha fatto quest’annuncio durante l’Eucaristia, che concludeva l’Incontro: “Nuovi Evangelizzatori per la Nuova Evangelizzazione”, che si è tenuto in Vaticano. Quest’Anno della Fede coincide quasi esattamente con l’ultimo anno della preparazione spirituale e missionaria del Movimento Apostolico di Schoenstatt al Giubileo della sua fondazione nel 2014 – l’Anno della Corrente Missionaria. Padre José Maria García, responsabile della preparazione del Giubileo di Schoenstatt, si rallegra per la coincidenza provvidenziale “dell’Anno della Fede della Chiesa universale con il nostro Anno Missionario”. Coincidenza che vede come un forte impulso per un impegno rinnovato con la “Nuova Evangelizzazione dall’Esperienza di fede in Schoenstatt”, i cui simboli, fa notare, “sono i simboli dell’Anno della Corrente Missionaria, la Croce dell’Unità missionaria, e la Madonna Pellegrina missionaria.

Padre José Maria: Che cosa significano questi due simboli concretamente, nel contesto dell'”Anno della Fede” per Schoenstatt nel suo pellegrinaggio al Giubileo dell’Alleanza?

Entrambi i simboli nascono dalla fede vissuta in Schoenstatt e simbolizzano una fede radicata in Cristo, una fede che sprona a portare, come gli Apostoli e come i primi missionari “dappertutto la Buona Notizia del Vangelo, con una fede attiva, una speranza ferma ed una carità ardente”, come ha detto Benedetto XVI il 16 ottobre nell’allocuzione dopo la preghiera dell’Angelus. La Buona Notizia del Vangelo, ciononostante, non è un discorso teorico, né un programma o una dottrina. È una persona. È Gesù, il nostro Redentore. Con lui che, come ci dice il Credo, è nato, vissuto, morto e risuscitato per noi. In ogni, momento al suo fianco, come lo dimostra la nostra croce dell’unità, Maria, la gran Pellegrina della fede, la gran Missionaria dei popoli….Lo sappiamo per esperienza, spesso per un’esperienza che ci sorprende: Ella, è la Gran Missionaria. A Lei si aprono le porte delle case e dei cuori. Ella, fede del popolo incarnata, giunge come pellegrina portando Cristo dove spesso né i sacerdoti, né gli agenti ufficiali della Chiesa non arriverebbero mai. È l’esperienza permanente della nostra Campagna della Madonna Pellegrina. Ella entra come Pellegrina e così conquista gli uomini, come nel suo primo pellegrinaggio, nella sua prima visita ad Elisabetta, ha conquistato tutti: portando Cristo con sé, ed annunciandolo mediante il suo servizio disinteressato agli uomini bisognosi e cantando il Magnificat. Il canto che dimostra agli altri la grandezza dell’amore di Dio, la gioia della sua presenza nella vita personale e nella vita dei popoli….la gioia che risveglia il desiderio di essere condivisa.

Il simbolo missionario eminente, perciò, è l’immagine della Madonna Pellegrina che simbolizza persone: la persona di Maria e la persona del missionario che la porta, che l’alza in alto, come si vede nella foto della Madonna Pellegrina alzata con le mani di un missionario giovane, appoggiato sulle spalle di altri amici missionari.

La Croce dell’Unità, insieme all’Immagine della MTA, il simbolo più conosciuto ed eloquente dell’Alleanza d’Amore, è la nostra croce missionaria. Quando sono stato a Madrid e sono stato testimone dell’entusiasmo di migliaia e migliaia di giovani, che hanno ricevuto alla fine della Messa con il Santo Padre le loro croci missionarie, l’ho vissuto come un anticipo di quello che potrebbe essere il nostro invio apostolico missionario a Roma, con il quale terminerà la celebrazione del Giubileo e inizierà il secondo secolo dell’esistenza di Schoenstatt, un secolo marcato dall’impegno missionario. In molti dei nostri paesi conosciamo le Croci Missionarie, che hanno lasciato i missionari dopo le missioni popolari. La nostra Croce dell’Unità missionaria va in questa direzione, e vuole mostrare nei Santuari, in tutta la rete dei Santuari, che ci sono nel mondo, che si deve conquistare e riconquistare per Cristo, nella forza forgiatrice e missionaria dell’Alleanza d’Amore.

L’Anno della Corrente del Santuario, che è cominciata il 17 ottobre, è qualcosa più interiore o già ha tracce “missionarie” e porterà Schoenstatt direttamente a quanto vuole offrire alla Chiesa?

La pubblicazione del motu proprio PORTA FIDEI, proprio lo stesso giorno dell’inizio dell’Anno della Corrente del Santuario, il 17 ottobre, rafforza provvidenzialmente ancora di più l’impegno di Schoenstatt a mettere, con atteggiamento missionario, la realtà del Santuario, come luogo dell’incontro con Dio e della Nuova Evangelizzazione, e la sua Alleanza d’Amore al servizio della Chiesa. Né il Santuario, né l’Alleanza d’Amore li abbiamo solo per noi stessi, bensì per la Chiesa e per il mondo.

L’Anno della Corrente del Santuario deve portarci a contemplare il potenziale missionario di tutte le realtà del Santuario nelle sue differenti forme, dal Santuario Originale, dai Santuari filiali, dalle Edicole e cappelle. Dai Santuari domestici, dai Santuari del lavoro fino al Santuario del Cuore. Questo potenziale missionario solo si può percepire dalla fede, dalla convinzione indistruttibile della presenza e dell’azione della Madre Tre Volte Ammirabile in ciascuno dei suoi Santuari. Da questa convinzione di fede, una convinzione personale e sperimentata, non resta altra cosa che spalancare le porte di ciascuno dei nostri Santuari per coloro che cercano – sapendolo o no – il Dio vivo. Se realmente siamo convinti che la Mater sia presente, e che Ella agisce come missionaria in ogni Santuario, porteremo tutti al suo incontro e con Lei a Cristo, fonte unica di grazie, nel Santuario del nostro cuore, e lo possiamo fare con persone che mai nemmeno si immaginerebbero calpestare un luogo santo volontariamente. La mia visione e desiderio è che tutta la Famiglia di Schoenstatt in quest’Anno della Corrente del Santuario si trasformi ancora di più in un Santuario vivo presente in tutto il mondo….un Santuario aperto, un Santuario “mobile” che va all’incontro degli altri, un Santuario missionario che porta Maria e Cristo dove Loro vogliono per regalare le grazie del Santuario.

Si deve dimostrare con fatti, affinché il mondo creda, che il Santuario sia un luogo della Nuova Evangelizzazione. Come si fa in questo tempo della preparazione al Giubileo dell’Alleanza d’Amore?

“Nella Liturgia di questa domenica si legge quello che San Paolo scrive ai Tessalonicesi: “‘Vi è stato predicato il nostro Vangelo non solo con parole, bensì anche con potere e con lo Spirito Santo, con piena persuasione’. Che questa parola dell’Apostolo dei gentili sia auspicio e programma per i missionari attuali – sacerdoti, religiosi e laici – impegnati in annunciare Cristo, a chi non lo conosce, o a chi lo ha ridotto ad un semplice personaggio storico”. Queste parole del Santo Padre sono una sfida e ci possono guidare nel nostro pellegrinaggio. Poiché qui si entra in quanto noi abbiamo pianificato e vogliamo, il potere di creazione lo Spirito Santo…concretizzato e sperimentabile mediante i progetti della Cultura d’Alleanza.

La Cultura d’Alleanza è la risposta di Schoenstatt alla domanda da parte della Chiesa e della società: Schoenstatt, che cosa fai? Il Movimento di Schoenstatt ha motivato la creazione e lo sviluppo di molte attività apostoliche, sociali, pedagogiche, missionarie e pastorali in lungo e in largo nel mondo. Si tratta sempre della creazione del mondo fondata nell’Alleanza d’Amore, una Cultura d’Alleanza in tutti gli ambiti della vita. Abbiamo bisogno di aumentare gli sforzi con la Cultura d’Alleanza di cui il Santo Padre ha parlato il 16 ottobre: “Chiediamo allo Spirito Santo, che la forza del Vangelo penetri nelle famiglie, negli ambienti di lavoro, nel mondo della cultura, della politica, della vita sociale”…affinché noi in alleanza con tutte le forze apostoliche della Chiesa, “fedeli agli impegni battesimali e con la forza dello Spirito Santo, (portiamo) dappertutto la Buona Notizia del Vangelo, con una fede attiva, una speranza ferma ed una carità ardente”.

Il Santo Padre prega “affinché la Madonna aiuti ciascun cristiano ad essere un valido testimone del Vangelo”. Come aiuta Maria la Chiesa in questo senso?

Maria educa missionari nella sua Famiglia di missionari. Da quel “pellegrinaggio missionario che Maria ha realizzato visitando sua cugina Elisabetta”, Ella continua andando in pellegrinaggio e in missione, e ci dimostra come noi dobbiamo andare in missione: con l’atteggiamento dei pellegrini e con la forza dello Spirito Santo. Il suo è stato un pellegrinaggio di servizio, che ha colmato Elisabetta di Spirito Santo. Ci sentiamo, per essere la sua Famiglia pellegrina e missionaria, chiamati ad uscire in pellegrinaggio verso la Elisabetta di oggi, come una Chiesa missionaria, che porta in sé il messaggio incarnato e diventato servizio. È così come Maria aiuta la Chiesa, secondo come ci chiede il Santo Padre, tanto nella sua intercessione quanto educando i missionari della fede.

Il nostro Giubileo acquista tutto il suo significato in questo momento storico della Chiesa…Ella ci prepara, affinché celebriamo servendo la Chiesa nella sua vocazione più radicale, di annunciare e porre al servizio dell’uomo di oggi, il Vangelo vivo, che è Cristo nella sua Chiesa.

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Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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