Postato su 2013-03-12 In Comunicazione

Settimana Santa 2013: La Pasqua è Cristo vivo

ARGENTINA, mda. Nella sua Lettera pastorale per la Settimana Santa, il Cardinale Jorge Mario Bergoglio SJ, arcivescovo di Buenos Aires e Primato dell’Argentina, raccomanda a tutti i Movimenti e a tutte le parrocchie ad uscire per le strade “come Cristo Vivo”, a trasformare la nostra Chiesa in una “Chiesa di porte aperte”, non solamente perché le apre per accogliere, bensì perché le tiene aperte per uscire e celebrare, aiutando coloro che non si avvicinano, perché “la Chiesa ci chiama costantemente ad una Nuova Evangelizzazione, ci chiede di porre gesti concreti che manifestino l’unzione che abbiamo ricevuto”. La pubblichiamo come una chiamata ed un’ispirazione nel senso della Preghiera del Pellegrino in cammino al 2014: Educaci, affinché siamo tuoi missionari di questo secolo”.

Sono anni che tutti lavoriamo per ottenere, che la Chiesa stia per la strada trattando che si manifesti di più la presenza di Gesù Vivo. È lo sforzo di vivere quello che preghiamo tante volte nella Messa “che tutti i membri della Chiesa sappiamo discernere i segni dei tempi e cresciamo nella fedeltà al Vangelo: che ci preoccupiamo di condividere nella carità, nelle angustie e nelle tristezze, nelle gioie e nelle speranze degli uomini, e così mostriamo loro il cammino della salvezza” (P.E. Vc.) Molte comunità hanno accettato in maggiore o minore misura questa sfida. Aparecida ci ha confermato il cammino e ci ha dimostrato, affinché non sia solamente una scintilla, che avevamo bisogno di una conversione pastorale. La necessitiamo continuamente, perché molte volte abbiamo la tentazione di ritornare alle cipolline d’Egitto. Tutti sappiamo che la realtà delle nostre parrocchie è limitata in rapporto alla quantità di persone che ci sono e alla quale riusciamo ad avvicinarci. La Chiesa ci chiama costantemente ad una nuova Evangelizzazione, ci chiede di collaborare con gesti concreti, che manifestino l’unzione che abbiamo ricevuto. La permanenza nell’unzione si definisce nel camminare e nell’adoperarsi, nel fare. Un fare che non solamente sono fatti, bensì uno stile che cerca e desidera partecipare dello stile di Gesù. Il “donarsi tutto per tutti per guadagnare qualcuno per Cristo che “vada per questo lato” (Messa Crismale)

Uscire, condividere ed annunciare, indubbiamente esigono un’ascesi di rinuncia, che fa parte della conversione pastorale. Il timore o la stanchezza ci possono giocare dei brutti scherzi, portandoci a restare in quello che conosciamo, che non ci porta difficoltà, che ci dà un panorama parziale della realtà e ci lascia tranquilli. Oppure possiamo cadere nell’isolamento perfezionistico che ci isola dagli altri con scuse tali come: “ho molto lavoro”, “non ho gente”, se facciamo questo o quello, chi fa le cose della parrocchia?, ecc.

Come nell’anno 2000 vorrei dirvi: i tempi ci affrettano. Non abbiamo diritto a fermarci accarezzandoci l’anima. A restare chiusi nel nostro piccolo circolino…piccolissimo. Non abbiamo diritto a restare tranquilli, a voler bene solamente a noi stessi….Dobbiamo uscire a parlare a questa gente della città, a chi vedevamo affacciato al balcone. Dobbiamo uscire dal nostro guscio dire loro che Gesù vive, e che Gesù vive per lui, per lei, e dirglielo con gioia….nonostante che a volte possiamo sembrare un po’ pazzi.

Quanti vecchietti sono stanchi di vivere, cui non basta loro a volte il denaro per comprare le medicine. A quanti bambini cercano di ficcare loro in testa idee, che noi annunciamo come grandi novità e in Europa e negli Stati Uniti le hanno già buttate nella spazzatura, e noi invece le offriamo loro come un gran progresso educativo.

Quanti giovani trascorrono la loro vita stordendosi con la droga e il frastuono, perché il loro comportamento manca di criterio, perché nessuno ha raccontato loro che c’era qualcosa di veramente grande. Quanti nostalgici, ci sono anche nella nostra città, che hanno bisogno di un banco di stagno per andare ad assaporare una grappa dopo l’altra e così dimenticare.

Quanta gente buona ma vanitosa vive dell’apparenza, e corre il pericolo di cadere nella superbia e nell’orgoglio.

E noi restiamo in casa? Rimaniamo chiusi nelle parrocchie? Rimaniamo nell’ambito parrocchiale o della scuola, nelle organizzazioni ecclesiali? Quando, invece, questa gente ci sta aspettando! La gente della nostra città! Una città che ha risorse religiose, risorse culturali, una città preziosa, fantastica, ma che è molto tentata da Satana. Non possiamo restare noi soli, non possiamo restare isolati nella parrocchia e nella scuola. (EAC 2000)

La Settimana Santa ci si presenta come una nuova opportunità per rimuovere un modello chiuso di esperienza evangelizzatrice, che si risolve moltiplicandosi, se si installa la Chiesa che ha le “porte aperte”, e non solo per accogliere, ma anche per uscire e celebrare, aiutando coloro che non si avvicinano.

Con questi pensieri medito la prossima celebrazione della Domenica delle Palme, che è la festa dell’andare di Gesù in mezzo al suo popolo, perché è la benedizione per tutti coloro che si trovavano al suo passaggio. Vi prego di non privatizzare la festa, che è per tutti e non per qualcuno. L’Archidiocesi ha deciso di celebrarla in missione il sabato pomeriggio dalle colonne e posti missionari nelle diverse Vicarie. Ciononostante l’adesione è ancora molto povera. Perciò chiedo ai parroci e ai responsabili delle Scuole che convochino e mobilitino le comunità per quel momento forte di fede e di annuncio, con la certezza che la vita dei nostri fedeli si rinnova, quando sperimentano la bellezza e la gioia di avvicinarsi ai fratelli per condividere la fede: “è impossibile che un uomo abbia accolto la Parola e si sia dedicato al Regno, senza convertirsi in qualcuno, che al contempo dà testimonianza ed annuncia”. (Evangelii Nunziandi 24)

Vi ringrazio già fin d’ora, quello che facciate in questo senso.

Con paterno affetto

Card. Jorge Mario Bergoglio s.j.

25 febbraio 2013

Fonte: Aica

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *