Postato su 2009-10-19 In Riflessioni e opinioni

Spostati un po’ di più!!!

Margaret Steinhage FenelonMargaret Steinhage Fenelon. La mattina dell’altro ieri ho avuto un’opportunità che non tutti giorni abbiamo: sono arrivata presto a Messa, che è indubbiamente un’eccezione trattandosi di me, come possono affermarlo tutti coloro che mi conoscono. Scusate, ma sono uscita dal tema…Quando era inginocchiata, preparandomi per la Santa Messa in presenza del Signore e cercando di smettere di lamentarmi per avere lasciato la tazza col caffè a metà sul tavolo della cucina, mi sono messa ad osservare una coppia anziana che entrava in Chiesa.

 

Church pewsChe bella coppia, ho pensato, dà tenerezza vederli venire a Messa insieme….

Lei è entrata per prima ed entrambi hanno percorso il lungo corridoio. Ha scelto un banco tra le prime file e si è seduta vicino alla punta. Suo marito l’ha seguita e si è seduto sul banco dietro.

“Spostati più in là!!!”, le ha detto con una voce un po’ dura spingendo la sua spalla con la mano.

Ma lei gli ha risposto velocemente: “Non voglio”, guardando avanti senza muoversi.

“E adesso che cosa accadrà?”, mi sono chiesta.

Il marito ha atteso un po’, poi si è seduto nello stesso banco della moglie, ma alquanto distante.

Dopo qualche minuto lei ha sospirato e si è avvicinata un po’. Immediatamente suo marito si è seduto accanto a Lei. Sembrava che fosse molto soddisfatto. Si sono inginocchiati insieme, l’uno accanto all’altro ed hanno atteso l’inizio della Messa.

Ma chi è lui per dare ordini a sua moglie in quel modo?

La mia reazione iniziale è stata poco caritatevole verso l’uomo. Ma chi è lui per dare ordini a sua moglie in quel modo? Non è affatto cavaliere. E perché lei ha ceduto? Io nemmeno mi sarei mossa per quel bisbetico. E ho sbuffato.

Durante la Messa continuavo osservando la coppia. Sembravano essere innamorati come quando erano entrati in Chiesa. La moglie non pareva arrabbiata per il comportamento del marito, e allora perché doveva dare fastidio a me? L’impressione che avevo avuto di questa coppia si è cambiata improvvisamente, e il mio rispetto per la signora ha aumentato. Ed invece di guardarla come ad una sciocca, l’ho vista come una sposa molto saggia, prudente, che sa, quando deve cedere, quando il tema non è realmente tanto importante, e non vale la pena incapricciarsi. In fondo che danno le faceva spostarsi? Era solo un piccolo gesto, che avrebbe fatto tanto piacere al marito, ed anche a lei, e certamente anche a Dio.

Momenti per “spostarsi un po’ di più”

Go furtherSono convinta che spesso abbiamo momenti che è necessario che “ci spostiamo” nella nostra vita. Quante volte si chiede qualcosa che realmente non vogliamo fare? Qual è la nostra reazione spontanea? La mia, in generale, s’assomiglia alla risposta della moglie nella Messa: “Non voglio”. Alcune volte mi comporto in qualsiasi modo e altre volte m’impunto a dire di no.

Ho paura che spesso sono molto lontana ad emulare veramente nostro Padre e Fondatore. Ci sono più volte nella sua vita che ha scelto “spostarsi” di quelle che io possa raccontare in un articolo. Credo che la storia più conosciuta è quella della guardia di Dachau, che aveva ordinato a P. Kentenich di pulirgli la bicicletta. Il Padre lo aveva fatto, avvertendo la guardia che lo faceva, perché voleva non perché gli avesse ordinato di farlo. Immaginatevi l’effetto che avrà causato alla guardia!

Ricevi, Signore…

Mi viene alla memoria la preghiera di “Verso il Padre”, “Ricevi Signore”. Questa è la versione più corta di “Ricevi Signore” ed è stata scritta da P. Kentenich a Coblenza nell’anno 1941. Dice così:

Ricevi, Signore, la mia libertà totale, prendi la mia memoria, i sensi, l’intelligenza, prendi il mio cuore intero e tutta la volontà. Quanto Tu mi hai dato, senza nessuna riserva te lo restituisco, di tutto questo disponi sempre a tuo piacere. Solo una cosa ti chiedo: che io ti ami Signore! Fa’ che da vicino o da lontano mi sappia amato da Te come la pupilla dei tuoi occhi. Fammi partecipare alla fecondità che il tuo amore offre alla Tua Sposa. Solo allora mi considererò felice, pieno e non ci sarà più niente che io continui desiderando. Amen.

Se Nostro Signore possedesse la mia libertà totale, potrei assomigliare di più a Padre Kentenich e pulire con libertà quella bicicletta. Potrei essere come la moglie della Messa, ascoltando degnamente la richiesta dell’altro, contenta potrei sottomettermi al desiderio e alla volontà di Dio attraverso la mia famiglia biologica, alla mia Famiglia di Schoenstatt, ai miei amici, ai miei compagni di lavoro, perfino alla gente che non conosco. Non crediate che io voglia essere una pusillanime e cedere per ragioni ingiustificate, ma sono disposta a “spostarmi” un po’ di più, quando non ci sia niente che me lo impedisca, salvo la mia testardaggine. Se veramente mi sforzo in aprire il mio cuore alla grazia, all’amore, all’abbondanza di Nostro Signore, potrò “spostarmi” ogni volta che qualcuno me lo chieda.

Traducción: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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