Postato su 2009-09-24 In Riflessioni e opinioni

Costruttori di una cultura d’Alleanza

4ª Giornata Sociale di SchoenstattP. Javier Arteaga. Il 12 e 13 settembre si è tenuta in Nuevo Schoenstatt, Argentina, la 4ª Giornata Sociale di Schoenstatt, dove hanno partecipato fratelli di differenti parti del paese impegnati in imprese sociali, politiche, d’assistenza e pedagogiche. Si sono tenute, come sempre in ogni Giornata Sociale, conferenze, in cui si è trattato temi di tutta l’attualità alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa, si è condiviso esperienze che arricchiscono nei workshop, si sono stretti vincoli fraterni e ed è servito per infiammare di più i cuori per la missione di essere: “sale della terra e luce del mondo” (Mt. 5,13-14).

Faccio notare quattro momenti della Giornata Sociale:

1- “Che cosa farai per la tua Patria? Con questa domanda abbiamo cercato di mobilitare la gente, affinché comprenda che la Patria oggi ha bisogno di tutti”. Così hanno espresso i giovani della Fondazione 180 di Cordoba, che il 25 maggio scorso “hanno invaso” il centro della città di Cordoba e i mass media ponendo questa domanda e motivando un cambiamento di atteggiamenti pro una migliore qualità di vita comunitaria e responsabilità cittadina.

2- La questione sociale non è solo l’economico-politica, è una questione antropologica, che abbraccia tutto l’uomo; perciò urge un rinnovamento e sviluppo integrale dell’uomo, ci ha ricordato P. Angel Strada in una meravigliosa conferenza registrata a Schoenstatt intorno all’Enciclica Caritas in veritate e con riferimenti e utili applicazioni alla nostra realtà argentina.

3- “P. Kentenich aveva ragione: dobbiamo offrire “focolare” qui in terra, affinché l’uomo comprenda che ha un “focolare” in cielo”. P. Pablo Osww ci ha trasmesso con queste parole la sua esperienza come parroco di una parrocchia della diocesi di Avellaneda (quartiere di Buenos Aires, Argentina, dove ha implementato un centro di riabilitazione per tossicodipendenti e i loro familiari. E ricordando P. Kentenich si domandava dove si trovano il senso della vita e le vere gioie di questi giovani. Da quella domanda ha istituito laboratori dove poter svolgere attività che servino loro per riuscire a sostentarsi. La parrocchia si è trasformata così in un “focolare” di vita, “e vita in abbondanza” (Gv. 10,10)

4- “Nel panorama poco incoraggiante dell’Argentina, i cristiani abbiamo due possibilità: o intransigenti su certi principi o un impegno che ci porti a sporcarci le mani con il fango delle situazioni umane, ma senza sporcare il cuore”. Gonzalo Santamarina della Fondazione Contemporanea, ci ha ricordato che lo scopo della politica è il bene comune e ha incoraggiato a cercare insieme vie per risanare l’attività politica nel paese, accentuando il dialogo e la riconciliazione, l’educazione, l’integrazione sociale come fonte di pace, il federalismo reale e l’amore per la Patria.

Potrei continuare nominando le testimonianze del Focolare di Maria di Mar del Plata, della Casa del Bamibino a Villa Ballester, di un’impresa modello a Paraná e molto di più.

Durante gli anni trascorsi sono sorti nel Movimento e continuano sorgendo varie iniziative sociali sotto l’impulso dell’Alleanza con Maria, che c’invita e motiva a collaborare con Lei al servizio dei fratelli. E chi vive veramente in Alleanza d’Amore con Maria non può tralasciare di ascoltare le necessità dei figli di Maria, i suoi fratelli; perché attraverso quell’unione profonda con Maria impara dal suo atteggiamento solidale e generoso, ad estendere quell’Alleanza d’Amore verso i suoi fratelli. È così che l’Alleanza d’Amore con Maria da una realtà religioso-spirituale arriva ad una realtà sociale di gran trascendenza e significato.

P.Kentenich affermava in una conferenza nel 1929, l’anno della gran crisi economica e sociale:

“Come Movimento abbiamo il compito di occuparci del rinnovamento religioso-morale del mondo. (…) Finora abbiamo lavorato per il rinnovamento religioso. Questo deve sfociare ora nella soluzione della questione sociale. “

Dio ci parla ed interpella negli avvenimenti della nostra Patria:

  • la menzogna e la corruzione che uccidono la verità,
  • la vita e la speranza;
  • il confronto e l’intolleranza, contrari all’amoreil rancore che annebbia la ragione confondendo la giustizia con la vendetta.

Quegli atteggiamenti sono ancora lì, incastrati nelle nostre anime e portano alla povertà morale e materiale, allo scandalo della nostra Patria. Urge una convivenza civica e pacifica, rispettosa della dignità dell’uomo, delle leggi e delle istituzioni. Si ha bisogno, perciò, di uomini e donne costruttori di dialogo e incontri forti nella fede e nella speranza; si ha bisogno di uomini e donne che seguendo le orme di Dio abbiano coraggio di costruire ponti e demolire muri che separano; di uomini e donne che infiammati nell’amore eroico siano fautori di una cultura d’Alleanza.

Sì una cultura d’Alleanza. Abbiamo coraggio?

Dalla lettera d’Alleanza, 18 settembre

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