Postato su 2016-03-15 In Francesco - messaggio

Migliaia di persone fuggono dalla morte e vanno incontro a muri e filo spinato

PAPA FRANCESCO IN MEZZO AL DOLORE DI QUESTO MONDO •

Dopo l’Angelus dell’ultima domenica del mese di febbraio, Papa Francesco ha focalizzato la situazione catastrofica dei profughi che fuggono dalla guerra e ha chiesto soprattutto preghiera per la Siria.

Cari fratelli e sorelle,

la mia preghiera, e anche la vostra, ha sempre presente il dramma dei profughi che fuggono da guerre e altre situazioni disumane. In particolare, la Grecia e gli altri Paesi che sono in prima linea stanno prestando ad essi un generoso soccorso, che necessita della collaborazione di tutte le nazioni. Una risposta corale può essere efficace e distribuire equamente i pesi. Per questo occorre puntare con decisione e senza riserve sui negoziati.

È un appello alla comunità internazionale, per trovare finalmente soluzioni in comune al dramma di migliaia di persone che fuggono dalla morte e vanno incontro a muri, filo spinato, odio, fame e incomprensione – e per quanto possa suonare incredibile, devono guardare la morte in faccia davanti alle porte dell’Europa.

In pari tempo, ho accolto con speranza la notizia circa la cessazione delle ostilità in Siria, e invito tutti a pregare affinché questo spiraglio possa dare sollievo alla popolazione sofferente, favorendo i necessari aiuti umanitari, e apra la strada al dialogo e alla pace tanto desiderata.

Dopodiché il Papa ha espresso la sua vicinanza agli abitanti delle isole Fiji, duramente colpiti da un ciclone tropicale devastante e ha assicurato la sua preghiera per le vittime e per tutti coloro che sono impegnati nel prestare soccorso.

Chi dovesse cercare impulsi per la preghiera personale o per le proprie intenzioni, basta che segua l’Angelus del Papa. Stare ancor più – dentro degli avvenimenti attuali del mondo – non si può.

Originale: Tedesco. Traduzione Maria D. Congiu, Roma, Italia

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