GMG LISBONA 2023, Eugenio Minici •
Ieri sera si è svolta la Veglia della GMG (Giornata Mondiale della Gioventù) di Lisbona 2023, ove il Papa ha incontrato un milione e mezzo di ragazzi che hanno partecipato all’incontro serale al Parco Tejo di Lisbona. ll grande parco, adiacente al fiume Tago, ha contenuto un altro fiume, quello dei giovani presenti, provenienti da tutto il mondo, che lo hanno atteso per tutto il pomeriggio l’incontro con Francesco. —

JMJ Lisboa 2023 – Chegada dos símbolos para a Vigília | Arrival of the symbols for the Vigil – Fotos: © Bruno Seabra \ JMJ 2023
La veglia ha rappresentato il momento più significativo della GMG 2023, non solo per il numero dei giovani presenti (una montagna di ragazzi), ma perché il Papa, comunicando a braccio il discorso preparato, ha tracciato e proposto ai giovani un percorso, una rotta da intraprendere, offerto in un dialogo che ha registrato una straordinaria corrispondenza di cuore, di attenzione e di risposte dai presenti.
Il cammino della vita: gli alpini hanno un motto
Bisogna camminare sempre nella vita e se si cade bisogna rialzarsi. Il Papa ha raccontato, che gli alpini, che amano scalare le montagne, hanno una canzone molto bella che dice così «nell’arte di scalare la montagna, l’importante non è non cadere, ma non rimanere a terra». Ha inoltre commentato. “Chi rimane a terra è andato in pensione da questa vita, ha chiuso la speranza, le illusioni. Quando vediamo qualche amico nostro che è caduto dobbiamo aiutare a rialzarlo“.

“La gioia bisogna cercarla, bisogna scoprirla. Bisogna scoprirla nel dialogo con gli altri, dove dobbiamo dare queste radici di gioia che abbiamo ricevuto.” Peregrinos no Campo da Graça | Pilgrims in Campo da Graça Fotos: João Lopes Cardoso \ JMJ 2023
Il cammino da fare
Papa Francesco, pur nella brevità del suo intervento, ha delineato e proposto ai giovani una strada, articolata in alcuni aspetti (che hanno, fra l’altro, punti in comune con la pedagogia del movimento di Schoenstatt), che si riassumono di seguito:
- voi siete qui per trovare voi stessi, per cercare il messaggio di Cristo, per cercare il senso bello della vita. Questo ci dona la gioia che è missionaria! Quindi, dobbiamo portare questa gioia agli altri;
- la gioia che abbiamo, altri ci hanno preparato a riceverla: se ci guardiamo indietro, tutti abbiamo delle persone che sono state un raggio di luce per la nostra vita: genitori, nonni, amici, sacerdoti, suore, catechisti, animatori, insegnanti, … sono come le radici della nostra gioia;
- la gioia non è chiusa in biblioteca, bisogna cercarla, bisogna scoprirla, bisogna scoprirla nel dialogo con gli altri, dove dobbiamo dare quelle radici di gioia che abbiamo ricevuto, e a volte questo è faticoso;
- chi rimane a terra, si ritira dalla vita, ha chiuso, ha chiuso le porte alla speranza, all’illusione e lì rimane a terra, e quando vediamo qualche nostro amico che è caduto, cosa dobbiamo fare? Tirarlo su!
- dobbiamo fare quello che la vocazione che abbiamo dentro – e ognuno di noi ha la propria vocazione – ci porta ad essere, a camminare e, se cado, a rialzarmi o aiutarmi a rialzarmi, a allenarmi sul cammino (n.d.r. autoeducazione);
- non c’è nessun corso che ci insegni a camminare nella vita; lo impariamo, lo impariamo dai nostri genitori, lo impariamo dai nostri nonni, lo impariamo dai nostri amici tenendoci per mano, lo impariamo vivendo e questo è allenamento sul cammino (n.d.r. ideale personale);
- una cosa è gratuita, l’amore di Gesù! Quindi, con l’unica cosa gratuita che abbiamo, l’amore di Gesù, e con il desiderio e la voglia di camminare, camminiamo nella speranza, guardiamo alle nostre radici, senza paura.
L’esempio di Maria
Anche la Vergine Maria, per raggiungere Elisabetta, ha dovuto viaggiare, fare un cammino: «Si alzò e andò in fretta» (Lc 1,39). Maria appena scoperto che la cugina è incinta (ma anche lei lo è) si alza e va in fretta a trovare sua cugina; quindi, perché va se nessuno glielo ha chiesto? Maria compie un gesto non richiesto e non dovuto. Maria va perché ama, e «chi ama, vola, corre e si rallegra» (Imitazione di Cristo, III, 5). Questo è ciò che ci fa fare l’amore.
La fede che sposta le montagne
L’incontro che Papa Francesco ha fatto con i giovani alla veglia di ieri, ci ricorda un brano del vangelo che evidenzia che chi ha fede può spostare le montagne, che in questo caso sono rappresentate dal numero notevole dei giovani partecipanti alla GMG (Matteo 17,20 e Marco 11,23). In questo incontro è anche entrata potentemente in gioco la fede dei giovani partecipanti che ha assunto il carattere peculiare di adesione a quello che afferma un Altro. Senza il metodo di conoscenza della fede non può esserci, infatti, un vero cammino di crescita umana.
VEGLIA CON I GIOVANI – DISCORSO DEL SANTO PADRE