Postato su 2013-07-31 In Francesco - Iniziative e gesti

“La fede è rivoluzionaria. E io ti domando: sei disposto ad entrare in questa onda di rivoluzione della fede?

GMG-BRASILE, mda. “Un nuovo sole si è alzato sulla Nuova Civilizzazione, che nasce oggi. Una catena più forte dell’odio e della morte. Lo sappiamo: il cammino è l’amore….”. È la canzone che saluta a Francesco nel suo incontro caldo, spontaneo e tanto desiderato con i suoi giovani argentini, la canzone che pare non voler terminare mai: Il cammino è l’amore…..la canzone che pare il programma di questa settimana a Rio, che sembra un anno, perché ha provocato tanti e tanti profondi cambiamenti in molti cuori…

Rio si sprofonda in una pioggia torrenziale ed è di festa…I mezzi del mondo diffondono immagini di speranza e di parole inedite: “La fede è rivoluzionaria. E ti domando: sei disposto ad entrare in questa onda della rivoluzione della fede?” – “Vorrei dire una cosa: Che cos’è che aspetto come conseguenza della Giornata della Gioventù? Aspetto chiasso. Perché qui dentro ci sarà chiasso. Qui a Rio ci sarà chiasso, ci sarà chiasso. Ma voglio chiasso nella diocesi, voglio che si esca fuori…..Voglio che la Chiesa esca per le strade, voglio che ci difendiamo di tutto quello che sia mondanità, di quello che sia immobilismo, di quello che sia comodità, di quello che sia clericalismo, di quello è essere chiusi in noi stessi…..” Questo è stato detto da Francesco, a un milione di giovani a Copacabana e ad innumerevoli argentini nella Cattedrale di Rio, rispettivamente. Detto dal Papa “degli abbracci”, come intitola un giornale spagnolo, questo Papa che chiama i Vescovi e i sacerdoti ad uscire per la strada e ai giovani ad inserirsi, a non lasciare il cambiamento del mondo in mano agli altri: “per favore, non permettete che altri siano i protagonisti del cambiamento. Continuate superando l’apatia, ed offrendo una risposta cristiana alle inquietudini sociali e politiche, che si vanno proponendo in diverse parti del mondo. Vi chiedo che siate costruttori del futuro, che vi mettiate a lavorare per un mondo migliore. Cari giovani, per favore, non vivete la vita guardandola dal balcone (osservando gli avvenimenti senza partecipare) mettetevi in essa, Gesù non è rimasto al balcone, non vivete la vita guardandola dal balcone, mettetevi in essa, come ha fatto Gesù…”

Dovremo ingrandire le Chiese!

“Tutto il Brasile vibra”, raccontano collaboratori di schoenstatt.org. “Siamo stati a mangiare qualcosa in un ristorante, sono entrate alcune persone ed immediatamente hanno chiesto che si accendesse la televisione per vedere il Papa”. Il ritmo delle trasmissioni in diretto marca il ritmo della vita (e il ritmo del lavoro dell’equipe di schoenstatt.org). Ci sono persone “in diretto” via skipe o via mail, che per la differenza di ore non hanno potuto mai coincidere con la trasmissione. Alle ore tre e mezzo Sarah-Leah Pimentel in Africa del Sud ed una collaboratrice d’Europa terminano le loro traduzioni “sul Papa”, e si comunicano un poco tra loro…..perché è troppo forte quanto hanno vissuto…ed entrambe devono andare al loro lavoro poche ore dopo, solo per per ritornare ad accendere il computer.

“Non ho potuto uscire da casa, né staccarmi dal computer”, dice Claudia Echenique, che ha impresso le foto dalla trasmissione di CTV per gli articoli di questa pagina. “Sono stata nell’Incontro Nazionale della Gioventù Argentina nel 1985 a Cordova. Sono stata nella Giornata Mondiale della Gioventù a Buenos Aires nel 1987 con Giovanni Paolo II. Ma questa supera TUTTO!!!! Francesco ci ha rinnovato la speranza, la fede, la VITA!”

“Non so cosa pensate voi, ma la mia impressione è che con Papa Francesco….dovremo ingrandire le Chiese! La testimonianza che dà con il suo esempio, più il messaggio di Gesù Cristo che trasmette con tanta chiarezza e trasparenza, ha motivato che molta gente, che io conosco e che si era allontanata dal cattolicesimo, si va avvicinando lentamente alla Chiesa. Viva lo Spirito Santo!!!, condivide Juan Barbosa di Cordova, Argentina, e gli risponde P. José Maria Garcia da Madrid: “Hai ragione, Juan, cominciando ingrandendo il nostro cuore, affinché tutti ci stiano! Mi unisco alla tua implorazione…viva lo Spirito Santo, perché, come Padre Francesco ci dice, conta su di noi, sulla nostra preghiera e sul nostro lavoro, sulla nostra testimonianza per realizzare il compito affidatoci”.

È opera dello Spirito Santo! Egli è venuto a fare chiasso e che chiasso ha fatto…

“Grazie per tutte le cose preziose, che attraverso questo mezzo stiamo condividendo e palpitando”, scrive Rosita Ciola, di El Palomar in Argentina. Sono molto emozionata e più che entusiasmata vedendo al “nostro Santo Padre”, come vero Padre del Mondo intero!!! È incredibile come si risvegliano i cuori addormentati, sta “colpendo forte la nostra gioventù”. È MERAVIGLIOSO!!!!!!”

Ho letto un commento, dove diceva qualcosa così come “con questo Papa si dovranno ampliare le Chiese” ed è così! ne sono convinto, è tanto chiaro il suo messaggio, è tanta la forza, che trasmette (perché inoltre trasmette quello che vive), che molta gente cattolica che non si vedeva mai a Messa va apparendo… il che è opera di Dio è opera del Suo Spirito! Lui è venuto a fare chiasso, e che chiasso ha fatto!!!!!!!!!

Al contagiare il suo amore e il suo entusiasmo per Cristo, lui ha voluto dare la possibilità ai giovani e a molti fratelli “addormentati” nella loro fede, di avere l’esperienza di sentire Gesù nel loro cuore, un cuore abitato da Cristo batte differente, sente differente, ama differente. È un amore che arde dentro e lo dobbiamo “condividere”, quel chiasso è quanto Francesco chiede ai giovani, ma serve per tutti”. uscite ragazzi a contagiare questa gioia e questa verità agli altri, uscite ad infiammare il mondo!!!!!

Mi unisco alle 1000 Ave Maria, il Santo Padre ha bisogno e noi figli gli diciamo: “eccoci, qui siamo”. Già vado a vederlo, perché cominciano le attività di un nuovo giorno. Che sia un giorno, molto benedetto!!

Questo Papa riesce a commuovermi e prego per lui!

“Purtroppo lo Spirito Santo si è reso conto prima di noi, di chi era Bergoglio e se lo è portato per il mondo. Dio ti benedica, San Francesco”, si legge in un commento di un giornale argentino. È la risposta ad un articolo di Alfredo Leuco, un giornalista politico molto conosciuto in Argentina, ebreo, molto ascoltato giornalmente dopo le ore 15 in Radio Continental di Buenos Aires, che ha detto che lo eleggerebbe come Presidente, perché ha le virtù, i valori e le idee politiche dei dirigenti politici più importanti del nostro paese, e perché per la sua capacità e la sua impronta rivoluzionaria dovrebbe studiarsi nelle scuole come uno dei massimi padri della patria dell’argentinità e del pianeta…Molte volte mi domando che cos’è che risveglia in me tanta ammirazione per il Papa se io non sono cattolico..”, e rispondendosi a se stesso: “Si sente a suo agio nelle favelle del mondo, perché conosce profondamente le nostre baraccopoli. Descrive il suo paese e perciò è universale. Non mente, predica con l’esempio. Ha le mani pulite, dice che si può perdonare ai peccatori ma non ai corrotti….” “Non sono cattolica”, dice un altro commento. “Questo Papa ottiene commuovermi, e prego per lui!”

Il mio fraterno affetto e la mia emozionata solidarietà

È sincero nella sua solidarietà. I momenti di preghiera in silenzio totale sulla spiaggia di Copacabana per i giovani spentisi nell’incendio della boite di Santa Maria restano impressi nella memoria. Il dolore che passa per il proprio cuore, il dolore solidale. Il dolore solidale per le vittime dell’incidente del treno in Santiago di Compostela il 25 luglio:

“All’essere informato del grave incidente ferroviario successo vicino a Santiago di Compostella, che ha provocato molte vittime e numerosi feriti, profondamente addolorato, ho elevato una fervente orazione al Signore per tutti i morti e i danneggiati in questo tragico avvenimento.

Prego vostra eccellenza che tenga la bontà, con sentimenti di profondo dolore di fare giungere a quanti hanno patito questa disgrazia e ai loro familiari la mia vicinanza spirituale, il mio fraterno affetto e la mia emozionata solidarietà, rassicurandoli inoltre, che offro le mie profonde condoglianze e preghiere per tutti, coloro che si trovano feriti in questi momenti di afflizione, chiedendo a Dio il loro totale e rapido ricupero.

In questo giorno in cui la Chiesa si raccomanda all’intercessione dell’apostolo Giacomo, celeste patrono della Spagna e testimone di Cristo Risuscitato, insieme con le mie espressioni di coraggio per tutti i figli di questa nobile terra, imparto di cuore una particolare benedizione apostolica, portatrice della speranza che viene dalla fede e dal conforto che offre l’autentico amore

Francesco”.

Sono questi gesti, che accompagnano il suo richiamo ad una solidarietà, che piange per coloro che soffrono.

“La Croce invita anche a lasciarci contagiare da questo amore, ci insegna così a guardare sempre l’altro con misericordia e amore, soprattutto a chi soffre, a chi ha bisogno di aiuto, a chi aspetta una parola, un gesto. La croce ci invita ad uscire da noi stessi, stendere loro la mano. Molti volti, li abbiamo visti nella Via Crucis. Molti volti hanno accompagnato Gesù nel suo cammino al Calvario: Pilato, il Cireneo, Maria e le donne. Io vi domando oggi: voi chi volete essere? Vuoi essere come Pilato, che non ha il valore di andare controcorrente per salvare la vita di Gesù, e se ne lava le mani? Ditemi, Voi siete tra coloro che si lavano le mani, si fanno i distratti e guardano da un’altra parte, o siete come il Cireneo, che aiuta a portare quel legno pesante, come Maria e le altre donne, che non hanno paura di accompagnare Gesù fino alla fine con amore e con tenerezza? E voi chi volete essere? Come Pilato. Come il Cireneo. Come Maria? Gesù ti sta guardando adesso e ti dice. Mi vuoi aiutare a portare la croce? Fratello e sorella con tutta la tua forza di giovane, che cosa rispondi?”

Una rivoluzione copernicana

“Guardate , cari amici, “Ha detto Francesco, “la fede tiene nella nostra vita una rivoluzione che potremmo chiamare copernicana, perché ci toglie dal centro e vi pone Dio; la fede ci inonda con il suo amore, che ci dà sicurezza, forza e speranza”.

Ci sono già molti che parlano della rivoluzione copernicana di Rio 2013.


Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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