padres de Schoenstatt

Postato su 2022-04-24 In Alleanza solidale con Papa Francesco

Una conversazione con Papa Francesco

VATICANO, Cassio Leal •

Caro Padre Ailton, alcune settimane fa, durante la vostra visita a Roma e il Vaticano, tu e quattro altri Padri di Schoenstatt della Dilectio Patris Vivens ex Sion (L’Amore Vivente del Padre da Sion) avete avuto l’opportunità di incontrare personalmente Papa Francesco. Senza dubbio è stato un momento molto speciale e indimenticabile nella vostra vita sacerdotale, un momento che custodirete sempre nella memoria e nel cuore. Perciò, ci farebbe piacere sapere come sia andata questa conversazione con il Santo Padre.

CartaCom’è stato possibile questo incontro? Come siete riusciti ad arrivare al Papa?

P. Ailton: L’incontro ha avuto luogo l’ 8 aprile a Casa Santa Marta. Prima di quel giorno avevamo mandato al Papa due e-mail tramite un sacerdote uruguaiano che è il segretario personale del Santo Padre. Con molta sorpresa, ho ricevuto una nota come risposta scritta proprio dalla mano di Francesco, confermando il nostro incontro. Eravamo presenti Felipe Perez e Gonzalo Illanes di Cile, Matias Clavijo dell’Argentina, Goncalo Cravo del Portogallo, ed io del Brasile, tutti Padri di Schoenstatt.

È stato un dono di Dio tramite la generosità e l’umiltà del Santo Padre. In quella stessa settimana, il mercoledì, Padre Alexandre Awi Mello era anche riuscito a sistemarci in prima fila per salutare personalmente il Papa all’udienza generale! E quando ci ha salutato, abbiamo detto: “Santo Padre, noi siamo i Padri di Schoenstatt…” E ha risposto, “Ma verrete anche questo venerdì, non è così?” Abbiamo subito detto: “Certamente!”

Poi il Santo Padre si è scusato con noi, dicendo: “Mi dispiace, è soltanto che la vostra prima e-mail è andata persa in una mail con altri documenti – ma appena ho visto la seconda e-mail, ho avuto il tempo di rispondere. Bene, vi saluto per ora e ci vedremo di nuovo venerdì.”

Quanto è durato questo incontro? E’ andato oltre le vostre aspettative?

P. Ailton: Siamo stati con il Santo Padre per un po’ più di 50 minuti.

E’ andato al di là di ogni aspettativa in molti sensi. Primo di tutto, perché ci sentivamo tanto a nostro agio, abbiamo riso molto con l’umorismo e la naturalezza tipici di Francesco, ma abbiamo anche goduto momenti di saggi consigli e richieste da parte del Santo Padre a noi come giovani sacerdoti.

Uno dei momenti più belli è stato quando il Papa ha posto sopra la nostra Pellegrina una croce simile a quella che lui porta come Vescovo di Roma.

Quali frasi di Papa Francesco ti hanno colpito di più?

P. Ailton: Personalmente, le frasi del Santo Padre che mi hanno toccato sono state:

“Siate misericordiosi, non torturate la gente.”

“Siate in grado di perdonare voi stessi, come perdonate gli altri.”

“Per favore, fratelli, lottate specialmente contro peccati come: orgoglio, arroganza, superbia, e soprattutto, amici, contro la cultura del pettegolezzo… Il pettegolezzo va contro il quinto comandamento – non uccidere – poiché uccide l’altra persona nella vita.”

“Abbiate cura degli anziani, stare loro vicini è come toccare la carne di Cristo… Abbiate cura degli anziani del popolo di Dio, e specialmente degli anziani sacerdoti.”

Queste sono solamente alcune delle frasi pronunciate dal Santo Padre che mi hanno colpito; ce ne sono state altre più inerenti al contesto del nostro corso e al servizio sacerdotale.

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Da giovane di Sao Bernardo al mondo. In qualche momento della tua vita, immaginavi che avresti vissuto un’esperienza così straordinaria?

P. Ailton: Veramente, non ho mai contemplato la possibilità di avere un’esperienza come questa. Sono sicuro che è stata una grazia di Dio nel nostro corso. Personalmente, credo sia stato per l’intercessione di Padre Pio, perché abbiamo ricevuto la risposta alla seconda e-mail nella stessa settimana in cui è stata mandata.

Riflettendo sulla missione di Schoenstatt per la Chiesa, quale sprone o motivazione porti via da questo incontro con il Papa? 

P. Ailton: Lo sprone che porto con me dopo aver visto il Papa viene dall’essere stato testimone di un Santo Padre che è molto umano, gioioso e umile, e con tanto spirito di solidarietà con noi. Ci ha regalato libri e rosari nelle nostre lingue. In altre parole, Francesco mi tocca profondamente nel momento in ci mi insegna che la profondità del vangelo viene offerta con semplicità …

Personalmente, per quanto riguarda Schoenstatt, porto via da questo incontro una parola specifica del Santo Padre: “SERVIZIO”: lavorare con ciò che ci viene presentato, essere attenti, e dare risposte alle nuove realtà che ci raggiungono. Traduco questo in termini di un movimento che esce, che va incontro alla gente.

Dopo questo periodo d’apprendimento e di formazione in Europa, quali sono i tuoi piani e progetti per quando ritorni in Brasile? Raccontaci un sogno che vorresti realizzare.

P. Ailton: Il mio sogno è di continuare a lavorare come Padre di Schoenstatt e di servire, lasciando che sia Dio la mia guida in tutto quello che i fratelli e i superiori credono sia il modo migliore per me, per offrire il mio piccolo contributo. Mi ricordo che anche questo è stato uno dei argomenti di cui abbiamo parlato con il Santo Padre.

Parlando di pastorale, in questi quasi sei anni di sacerdozio, sono sempre stato felice nel lavoro che Dio mi ha affidato come sacerdote.

Padre Ailton Brito Alves, Padri di Schoenstatt – Brasile

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Originale: Portoghese, 20-04-2022. Traduzione: Patricia Manson, Roma

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