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Postato su 2020-11-17 In Kentenich

Lettera aperta alla signora von Teuffenbach

Di Paz Leiva, Madrid, Spagna, 11/07/2020 •

Signora von Teuffenbach, ho letto il suo libro. Non è stato un compito facile e non certo a causa della lingua. La documentazione da lei fornita ha reso a volte il mio schermo sfocato, altre volte ho sentito un nodo in gola o lo stomaco stringersi. Ho passato un brutto periodo. —

Tuttavia, devo riconoscere la mia ammirazione per lei. Ha svolto a tempo di record un lavoro che Schoenstatt avrebbe dovuto iniziare nel 1975. Ma siamo stati molto impegnati, celebrando pietre miliari, anniversari, date e, quando non facevamo nulla di tutto questo, abbiamo incoronato la Beata Vergine.

Sia io che mio marito siamo schoenstattiani da 50 anni. Abbiamo conosciuto il Movimento da adolescenti. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare persone su questo percorso che non ci hanno mentito quando abbiamo fatto domande scomode. Però, sì, il suo libro svela storie che non conoscevamo. Certo, erano sotto il “segreto della canonizzazione”.

Lo strumento che Dio ha scelto per lasciarci questa eredità

Quello che abbiamo imparato e vissuto a Schoenstatt lo dobbiamo a P. Kentenich. Saremo sempre grati per tutto ciò che riceveremo. Non abbiamo mai avuto l’immagine idilliaca di lui come un “santo di nascita”, non l’abbiamo messo sugli altari, né acceso candele né messo fiori per lui. Lo amiamo di un amore maturo, non cieco, capace di sopportare qualsiasi cosa.

Ecco perché vogliamo che la verità risplenda. E la accoglieremo con tutte le sue conseguenze, accetteremo la storia e continueremo a guardare al futuro con speranza e a trasmettere, nei nostri limiti, tutte le cose buone che abbiamo sperimentato e imparato a Schoenstatt.

Che lo strumento che Dio ha scelto per lasciarci questa eredità sia diventato santo o no, a noi importa poco. Abbiamo a cuore il suo lavoro, perché siamo convinti che sia un buon percorso per molti.

Sig.ra von Teuffenbach. Grazie mille per il suo lavoro: ci dà l’opportunità di arrivare alla verità. Sono tanti gli schoenstattiani che sono sicuri che nascondere la testa sotto la sabbia non aiuta, anzi, genera incertezza e quindi sfiducia. Ed è quello che vogliamo evitare. Meglio la verità, non importa quanto dura, che vivere nel dubbio e nel sospetto.

 

 

P. Kentenich 1945 (tercero de derecha)

P. Kentenich 1945 (terzo da destra)

Originale: spagnolo, Traduzione : Alessia Lullo, Roma, Italia

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