Postato su 2015-11-18 In Missioni

Come non condividere con la gente del popolo la nostra gioia in Cristo Risuscitato?

PARAGUAY, Le testimonianze delle Missioni Familiari 2015, in Mbocayaty •

Secondo la mia opinione parlare delle missioni è lasciarsi sorprendere dalla Provvidenza di Dio, è pensare sempre più alla sua immensa generosità, quella generosità che si regala alle persone del popolo, ai missionari, alle famiglie di vita e di missione, ai bambini, ai sacerdoti e ai consacrati che ci accompagnano, a coloro che vengano da lontano, ma soprattutto da quei coraggiosi che hanno il coraggio di dare il loro sì ad abbandonarsi a loro stessi, ad abbandonare la loro comodità per recarsi ad un luogo che non conoscono, a dormire per terra, a lavarsi come possono, a mangiare un cibo che non è della loro casa, a dormire molto tardi e ad alzarsi presto e spesso ad avere freddo. Allora pensando in quella generosità di Dio con quei pazzi che si abbandonano come Gesù ci chiede nel Vangelo, a quella gente che cambia la stanchezza con la gioia che infiamma i cuori, con tutta quella generosità palpabile, come non volere andare ad annunciare la sua Parola, come non volere condividere con la gente del popolo la nostra gioia per il Cristo Resuscitato? Come non urlare a tutti che la Mater è la migliore alleata che ci porta con Gesù a Dio Padre? Egli è Colui che ci permette regalarci, che regala pace, regalare il fuoco dell’amore per l’Eucarestia mediante lo Spirito Santo.

Le missioni sono per i coraggiosi

11063740_1163390450343431_3625059488003478255_nÈ successo a me e sono sicura che continua succedendo a tanti che vanno alla missione per la prima volta, che non hanno idea di quello che vanno a fare, con che cosa o con chi si trovano, se piacerà loro o no, se saranno d’accordo con gli altri, tra le altre cose, ma al ritorno dalle missioni c’è qualcosa che a me è rimasto ben chiaro: le missioni non sono adatte a tutti, le missioni sono per i CORAGGIOSI.

Questo anno si è notato che le missioni sono state per i coraggiosi, perché sono avvenute molto vicine all’arrivo del Papa ed avevamo il cuore infiammato, ma il corpo stanco e ciononostante nulla ci ha fermati, abbiamo potuto andare al nostro caro Mbocayaty a condividere le preziose parole, l’incredibile insegnamento e l’indimenticabile esperienza che ci ha regalato il Papa Francesco, siamo stati senza paura a servire come lui sempre ci incoraggia. Inoltre abbiamo potuto vivere nella migliore maniera il 1° luglio, rinnovando la nostra Alleanza d’Amore con la nostra cara Regina, rinnovando il nostro obbligo come figli, fratelli, amici, discepoli e missionari. Da quel giorno con tutto quello che abbiamo vissuto in compagnia del popolo e nella scuola che ci ha ospitati, che siamo stati mandati, nell’incontro con i giovani, nel catechismo, nel compleanno gigante e i momenti di spiritualità, possiamo dire di andare in missione non solo nel paese di Mbocayati, ma anche di giorno in giorno. Da quel momento ABBIAMO COMPRESO LA MISSIONE siamo stati mandati dallo Spirito Santo con Maria Santissima ad essere missionari tutti i giorni dell’anno.

Missionari tutti i giorni dell’anno

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Voglio ringraziare tutti i coraggiosi missionari dei 10 paesi che hanno accettato la sfida di dedicarsi per andare all’incontro degli altri, a tutti coloro che sono un esempio per noi e a tutti i sacerdoti che ci hanno accompagnato, per offrire tutto di loro stessi per questa missione, affinché possa dedicarsi in Cristo donato nell’Eucarestia quotidiana.

Ed oggi sfido tutti coloro che hanno partecipato alle missioni e che abbiamo potuto metterci la maglietta e prendere l’impegno che tutto quanto vissuto in quei giorni di missione possa essere presente sempre, dimostrandolo con le nostre azioni e dire con orgoglio che siamo missionari tutti i giorni dell’anno. Siamo dedizione, siamo fuoco, siamo voglia, siamo speranza, siamo luce, siamo RIFLESSI DI CRISTO.

 

 

 

 

Fonte: Rivista Tuparenda, Paraguay

Originale: Spagnolo. Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata – Argentina

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