Postato su 2016-12-23 In Schoenstatt in uscita

Portando la Mater in cima al Chimborazo, la montagna e vulcano più alta dell’Ecuador

ECUADOR, José Leonardo Salazar Calderón, guida internazionale di alta montagna •

Iniziai a praticare come aspirante guida alpina nel 2002. Il mio obiettivo era salire fino in cima al Chimborazo, la montagna e vulcano più alta dell’Ecuador. Arrivai al rifugio Whymper e lì conobbi la Mater, cui mi rivolsi in preghiera prima della partenza: un rito che facevano le guide alpine credenti.

Anni dopo, nel 2008, i miei genitori entrarono nel Movimento Apostolico di Schoenstatt. Un giorno andai con loro a Messa presso il Santuario di Alangasí. Quando vidi l’immagine della Vergine mi sembrava molto familiare e mi ricordai di averla già vista nel rifugio Whymper sul Chimborazo.

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Con Maria per tre cime

Nel 2012 tornai al Chimborazo con un gruppo di turisti e scoprii che stavano svuotando il rifugio per rimodernarlo. Tra i mobili e gli altri materiali c’erano le immagini della Mater e dell’Immacolata Concezione. Decisi di prenderle e di portarle giù fino alla macchina per poi trasportarle a Quito, dai miei genitori, in attesa del completamento della ristrutturazione.

Con i miei genitori scoprimmo che l’immagine della Mater vi era stata portata da un gruppo di giovani di Guayaquil, guidata da Padre Eduardo Auza, un sacerdote di Schoenstatt, e poi che era stata visitata nel 1992, 2003 e nel 2005, secondo quanto era stato registrato in un tabella allegata alla parte posteriore della Pellegrina.

Nei successivi quattro anni, dopo aver trovato e raccolto le immagini, seguii con attenzione il restauro del rifugio. E, su suggerimento di Suor Maria Emilia Loor, intrapresi il progetto di portare la Mater su tre cime, in rappresentanza delle Tre Grazie del Santuario: Nord Iliniza (5.100 m) per l’Accoglienza; Cotopaxi (5.830 m) per la Trasformazione interiore; e Chimborazo (6.285msnm) per l’Invio apostolico. In quel tempo, inoltre, mi specializzai come guida nazionale e internazionale di alta montagna.

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La Mater ritorna

Nel 2015 si concluse finalmente la ristrutturazione dei rifugi “Hnos. Carrel” (4.500 m) e “Whymper”(5.000msn). Con i miei genitori, nel mese di aprile 2016, siamo andati a visitare i rifugi e ad indagare le procedure che avremmo dovuto seguire per restituire le immagini della Vergine. Abbiamo sbrigato le opportune formalità e abbiamo ottenuto il permesso di collocare le immagini nei due rifugi e di andarvi in pellegrinaggio con 50 persone.

Sabato 1° ottobre 2016 siamo partirti tutti da Quito: un gruppo di 12 persone, guidato dai Padri Giuseppini, ha preso l’immagine dell’Immacolata e l’ha collocata presso il rifugio “Hnos. Carrel”; e un altro gruppo di famiglie di Schoenstatt, 38 persone in totale, provenienti da Valle del Chillos, Quito e Cumbayá, ha portato l’immagine della Mater e l’ha stabilita nel rifugio “Whymper”. Va sottolineato che c’erano persone dai 3 ai 73 anni, tutti motivati dall’amore per la Vergine Maria.

Questo bel progetto è stato realizzato grazie a Dio, alla Vergine Maria, ai Padri Giuseppini, Raul Gonzalez Puebla e José Guerrero Altamirano, al Padre di Schoenstatt Eduardo Auza e ai miei genitori, Manuel e Inesita.

 

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Originale: Spagnolo. Traduzione di Gian Francesco Romano, Roma, Italia

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