Postato su 2015-09-20 In Campagna, Schoenstatt in uscita

Presente la “Madonna Pellegrina del Santuario Originale” nella Fondazione della Federazione Sacerdoti a Cuba

CUBA, María Fischer in un’intervista con Don Egon M. Zillekens •

“Raccogliamo ciò che altri hanno seminato”, dice il Rettore, Don Egon M. Zillekens, riassumendo le esperienze fatte a Cuba in occasione della Fondazione della Federazione-Sacerdoti diocesani, in quest’isola piena di allegria, di speranza e di attesa per la visita del Santo Padre, unita all’”Incontro” tra questo paese e gli Stati Uniti, frutto, in gran parte, della sua mediazione del dicembre dello scorso anno. “Vedere a L’Avana gente in t-shirt e short con i colori della bandiera degli Stati Uniti, in piena città, sembra una fiaba”, commenta il Rettore, Don Egon Zillekens. Le fotografie di cubani che portano nelle mani la Madonna Pellegrina, tuttavia altrettanto…

Ritorniamo sul tema del raccolto di ciò che altri hanno seminato. “Gli altri” non erano che Padre Carlos Cox e alcuni giovani del Santuario di Campanario: la Misión Cuba, iniziata nel 1999. Sono tre giovani sacerdoti, ossia: Don Rolando Gibert Montes de Oca Valero, Don José Gabriel Bastián Cadalzo e Don Bladimir Navarro Lorenzo. Hanno partecipato al Giubileo del Centenario di Schoenstatt e ora si sono incontrati con il Rettore, Don Egon M. Zillekens e Don Maximiliano Bartel dell’Argentina, per consacrarsi ufficialmente come primo corso della Federazione Sacerdoti diocesani, fondando così la Federazione dei Sacerdoti di Schoenstatt a Cuba.

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I frutti della “Misión Cuba”

Matias Rodriguez, della “nuova” Misión Cuba, racconta: “Alcuni anni fa si è dato il via ad un apostolato nel ramo degli Universitari di Campanario, che col passar del tempo avrebbe oltrepassato confini e persone: la Misión Cuba. Allora, tre giovani cileni fecero un viaggio insieme a P.Carlos Cox a L’Avana per studiare e invitare molti a conoscere Schoenstatt, a stringere l’Alleanza d’Amore e a crescere nell’amore a Maria. La missione ebbe successo e a questi tre primi gruppi ne seguirono tanti altri, ma dopo un po’ di tempo – in parte per le restrizioni del governo cubano – si è fermata.

Oggi, molti anni dopo, vediamo i frutti di questi “piccoli” viaggi. Grazie a questo primo impulso e alla guida della mano di Dio, tre sacerdoti diocesani hanno conosciuto Schoenstatt e iniziato a coltivare nelle loro parrocchie uno stile mariano e familiare. Sono gli stessi sacerdoti che durante la Celebrazione del Centenario di Schoenstatt ci hanno invitato a ritornare a Cuba per fare missione, questa volta però non a L’Avana, ma nella città di Camagüey (nel centro dell’isola, con circa 300.000 abitanti) e fondare lì nelle parrocchie un movimento di vivo amore alla Madonna, di profonda crescita spirituale e di formazione di guide al servizio del proprio paese e della Chiesa.”

Negli “archivi elettronici” di schoenstatt.org, c’è un messaggio ricevuto tre anni fa, che riflette il cammino fatto a Cuba da Schoenstatt: “Praticamente, abbiamo camminato per molti anni da soli, con la presenza di Raymond, che dal Cile ci incoraggia e dice che se anche il cammino è lungo, la meta è sicura. Sapere che anche voi pensate a noi, come noi a voi e a tutti gli altri del mondo che appartengono al movimento, ci riconforta l’anima. Oggi, nella città di Guantánamo, facciamo pellegrinaggio alla Santissima Vergine della Carità, alla vigilia della sua festa e oggi verrà letto il messaggio ai membri della Famiglia che saranno presenti. Riceva un grande abbraccio e uno speciale saluto da Cuba, la terra dove la Madonna porta il suo più dolce nome: Vergine della Carità …”

Chicchi di grano sparsi, fedeltà, fiducia … e la MTA è stata loro fedele. A Cuba, Schoenstatt ha un qualcosa degli albori della sua Fondazione.

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Una Chiesa povera per i poveri

Il viaggio del Rettore, Don Egon M. Zillekens con la sua Madonna Pellegrina, ha cominciato nella città di Camagüey, dove Don Rolando ha già dei gruppi di Schoenstatt . Don Rolando lo ha poi portato nella Diocesi di Guantánamo dove momentaneamente lavora. Al solo partecipare alla vita e al lavoro di un parroco impegnato, il Rettore Don Egon Zillekens ha sperimentato, in entrambi i luoghi “una Chiesa povera e dei poveri”, una “Chiesa nelle case” – dove talvolta la stanza da pranzo o il soggiorno servono a celebrare la santa Messa: un tavolo per altare, una bacinella per fonte battesimale – una Chiesa in crescita, con gente battezzata da poco, una Chiesa missionaria in attesa della visita di Papa Francesco. “Ci sono persone povere, ci sono infermi e vado a visitarli”, è la sintesi semplice e franca di Don Rolando, parlando del suo lavoro. E la Madonna pellegrina è presente.

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“«A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? »”

E Don Egon va con lui, a visitarli … e con loro va a visitarli la Madonna Pellegrina. Dappertutto ci sono grandi aspettative per la visita del Santo Padre. Il Rettore, Don Egon dice solamente: “Questa è la Madonna Pellegrina di Schoenstatt. Il Santo Padre ha quest’Immagine sul suo comodino”.

Non c’è nient’altro da spiegare. Lei conquista i cuori sfidando la grande domanda fatta tante volte da malati, poveri, prigionieri … e da tanti altri ‘che ai nostri occhi o a quelli del mondo sono meno gradevoli’, come ha detto il Santo Padre nell’Udienza ai Padri di Schoenstatt, citando le parole di Elisabetta: «A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? » (Lc 1, 43)

Nella Diocesi di Guantánamo, dove hanno fatto visita al vescovo – ovviamente con la Madonna Pellegrina – sono arrivati al punto più alto orientale di Cuba, da dove – con la Madonna Pellegrina nella mani – hanno rivolto lo sguardo verso Haiti, che è così vicino. Lei c’è anche in Haiti. Il vescovo che aveva aperto le porte della Chiesa di Haiti alla Madonna Pellegrina e a Schoenstatt è morto nel terremoto così devastante di dieci anni fa. I chicchi di grano seminati sono sopravvissuti e hanno continuato a crescere…

Vicino a Guantánamo c’è un sacerdote italiano che accudisce niente meno che quarantasette unità, tra Chiese e Cappelle. Una suora, che lo assiste nel suo ministero pastorale non riusciva a crederci: “È logico che conosco la Madre tre volte Ammirabile di Schoenstatt!”

Con un gesto tanto spontaneo quanto semplice, il Rettore Don Egon ha collocato la Madonna Pellegrina nell’Edicola che sta sul ciglio del sentiero, vicino alla parrocchia … “alloggiata” nell’Edicola e sembra voler dire: “Ecco, sono Cubana … Ecco, Cuba è mia, sono miei i figli, sono le mie Parti d’Alleanza, sono i miei missionari…”

Il Santo Padre visiterà le città di L’Avana, Holguin e Santiago de Cuba, all’ovest dell’isola. È un viaggio considerato storico, giacché il Papa ha operato da discreto mediatore nel processo del disgelo tra L’Avana e Washington. “A Santiago de Cuba – commenta Don Egon, si sente in ogni posto e in ogni angolo, che si sta preparando tutto per la visita del Papa, per la santa Messa con il Santo Padre. Abbiamo scattato una fotografia – ovviamente con la Madonna Pellegrina – del luogo in cui tra pochi giorni starà il Santo Padre. È stato un momento molto speciale.”


Fondazione della Federazione-Sacerdoti nella Basilica-Santuario di “Nostra Signora della Carità del Cobre” a Santiago di Cuba

La Federazione dei Sacerdoti diocesani di Cuba è stata fondata a Santiago di Cuba nel Santuario di Nostra Signora della Carità del Cobre, che è la patrona del Paese. Il suo Santuario, anche dopo decenni di regime comunista, è il “Cuore di Cuba”. Tutti vanno a farle visita, credenti o no o in qualche modo. “La devozione viene prima della preghiera”, dice il Rettore. Si tocca con mano la forza della religiosità popolare, di cui parla tanto Aparecida e che Papa Francesco ricorda continuamente. Maria porta a Gesù – e Lei lo tiene stretto a sé per gli uomini, ai quali minaccia di scomparire.

I tre sacerdoti cubani, molto vicini all’Immagine di Nostra Signora della Carità – in presenza di due sacerdoti della Federazione, uno dalla Germania e l’altro dall’Argentina e di P. José Luis Correa del Cile, assistente dei sacerdoti dell’America Latina – si sono consacrati con grande fervore e profondità. Sono presenti due Madonne Pellegrine, perché Don Bladimir aveva portato con sé quella che è in suo possesso da quando ha la Misión Cuba… Il dono del Rettore Don Egon, ai tre giovani pionieri fondatori, non avrebbe potuto essere più appropriato: “Heroes de fuego”, la storia della generazione di fondazione di Schoenstatt. La Madre di Schoenstatt ha ora a Cuba “Tre Eroi Ardenti”.

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Per il Movimento, per il santo Popolo di Dio

“Una coppia di coniugi, parenti di uno dei tre sacerdoti, ci ha accompagnato per tutto il tempo”, racconta il Rettore. “C’era qualcosa di provvidenziale – dice – perché è stato come un segno, nel senso che i sacerdoti sono chiamati a lavorare per il santo popolo di Dio a Cuba e per il nascente Movimento di Schoenstatt.

Alla fine dell’intervista viene spontanea la domanda: “Servono ancora Madonne Pellegrine ai tre sacerdoti della Federazione?” I giovani della Misión Cuba ne avevano portato cinque. Ma che cos’è questo per così tanti? Dopo il riferimento all’apostolato di schoenstatt.org, dove non è quasi possibile avere Immagini della Madonna Pellegrina, il Rettore ha chiesto di mandare ad essi altre Immagini, alcune in più … e la risposta di Don José Gabriel “Tanto per cominciare, un venticinque …”, dimostra che i chicchi seminati sono caduti realmente su terra fertile, missionaria.

Proprio 30 anni fa aveva cominciato, con venticinque Edicole dell’Immagine, l’internazionalizzazione della Campagna della Madonna Pellegrina.

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Giuseppe, «Alzati, prendi con te il Bambino e sua Madre …» (cfr. Mt 2, 13)

A Buenos Aires, Argentina, tutto è stato preparato con impegno e allegria. Ma è rimasta in sospeso la domanda di come far arrivare le Immagini a Cuba! Per posta è difficile, a causa della situazione del paese. ‘Tramite la Nunziatura?’ ‘Con qualcuno che ha in mente un viaggio? Ma chi… e quando?’

E proprio nel momento in cui si stava pensando e pregando per una soluzione, arriva un altro articolo sulla grande statua di San Giuseppe che sarà inviata da Buenos Aires a Cuba, come dono alla cattedrale di L’Avana, un’iniziativa di Schoenstattiani di Buenos Aires … Non sarà che San Giuseppe ha sentito forse di nuovo l’invito dell’Angelo: “Giuseppe, «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre …»?”

Sì, sarà stato proprio così: le prime 10 Immagini della Madonna Pellegrina per Cuba faranno il viaggio insieme a San Giuseppe …

Lei vuole arrivare presto e ha fretta. Cuba è già sua… e Lei vuole stare con i Suoi.

Come continuerà, lo si potrà sapere seguendo schoenstatt.org, che conta a Cuba su un corrispondente: Don José Gabriel, della Federazione-Sacerdoti di Schoenstatt!

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Altre fotografie

 

5 de septiembre de 2015 Cuba
Originale: Spagnolo. Traduzione: Maria D. Congiu, Roma, Italia

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1 Responses

  1. floriana ha detto:

    Sono devota alla madonna pelegrina
    E vorrei squistare una ststuetta di cm 40
    Mi potere dire dove mi posso rivolgere?
    Grazie

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