Postato su 2015-08-28 In Progetti, Schoenstatt in uscita

Vuole andare avanti…

PARAGUAY, Maria Fischer •

Arriviamo dopo un viaggio avventuriero con la macchina di Padre Pedro Kühlcke, fra sentieri di terra rossa, un po’ persi nella giungla fra sentieri con grandi pozzi che ti fanno usufruire gratuitamente di un feeling de Rally Dakar. Ma la avventura più grande quel giorno è stato arrivare. La avventura pi grande si chiama Angel (nome modificato), ha 17 anni, ed è un giovane amico del P. Pedro Kühlcke della Pastorale carceraria “Visitazione de María” nel carcere di minori di Tupãrenda. E’ una avventura di Marìa e di i suoi strumenti.

Angel ci scrive, con sorriso timido e sincero, da dove da tempo non può uscire – una umile capanna fra terra rossa con alcuni alberi e giocatori colorati, nella vicinanze di Luque. Questa è la sua prigione domiciliare dopo un gran periodo passato nel carcere minorile. I suoi vicini stano finendo una costruzione molto semplice… “Abbiamo aiutato noi tre” dice con suo zio, il piccolo bambino guarda con grandi occhi a “Pai Pedro” e alla signora arrivata da Germania per farli visita, che a sua volta acconsentono con la testa. “Abbiamo aiutato a loro a costruire la loro casa, e poi ci aiuteranno loro a costruire la nostra quando potremo uscire”, dice Angel.

Seduti su sedie di plastica intorno al tavolo, sotto il sole raggiante di Paraguay, Angel racconta la sua vita, stimolato sempre di più per Padre Pedro. Ascoltiamo la sua istoria bevendo un tererè e con abbracci silenziosi con il suo racconto emotivo…

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Quello che le manca di più è Tupãrenda

In carcere Angel è andato a scuola. Le piaceva imparare e ha imparato molto. “E stato l’ allievo con miglior voti” dice Padre Pedro con grande orgoglio paternale. Ma da che è agli arresti domiciliari non può più frequentare la scuola perché non può uscire di casa. “Voglio uscire di casa per andare avanti, voglio lavorare e guadagnare soldi per nutrire la mia famiglia. Non voglio tornare per strada. Nessun ragazzo dovrebbe essere per strada…” E una delle preoccupazioni di Padre Pedro sia per Angel che per altri ragazzi: cerca di avere dei permessi dal Ministero di Giustizia per fare che Angel e altri ragazzi possano completare gli studi iniziati in carcere. “mi manca la scuola” dice. “E cosa altro ti manca?” Chiese P. Pedro, “le merendine di sabato?” – “No”, rispose Ángel. “Tupãrenda. Mi manca Tupãrenda. Le mise in Tupãrenda”.

A questo giovane che dalla età di 8 anni ha vissuto per strada, a volte sopravvivendo, altre con molti soldi ricavati dalla droga e dei tantissimi furti di moto che faceva ogni giorno,(ho pensato che con tutti quel furti che faceva al giorno aveva un gran talento per l’affari!) ma oggi a lui manca Tupãrenda, il Santuario, le messe.

Ci racconta con quanta gioia è sempre andato – come pregionero di “Esperanza” e con permesso di uscire qualche volta – a Tupãrenda, alle messe di giovani. Ci racconta delle lunghe chiacchiere con Padre Pedro, e la confezione della sua vita, della allegria di sentirsi liberato dal peccato e di avere la grazia per andare avanti.

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La madre y regina di Schoenstatt vive li

“Ma ho Tupãrenda qui, dentro”, ci dice con un timido sorriso. Ci invita ad accompagnarlo alla capanna. Ci sediamo sul letto e guardiamo in penombra…E’ qui. In uno del pali che sostiene il tetto di lastre di plastica, vediamo la Madre e Regina di Schoenstatt, Lei che nel suo Santuario di Tupãrenda riceve tanti pellegrini, è qui, con questo giovane che ha tanta nostalgia di Lei. “regalava questi adesivi di Tupãrenda dal Giubileo”, dice P. Pedro. “Le hai conservate?” certo dice Angel. Prego a Lei tutti i giorni perché mi aiuti ad andare aventi con Lei. Non voglio tornare a quello di prima”, afferma.

Qui ci trovavamo: tre paraguayani, un sacerdote argentino e una tedesca guardando il santuario di casa più semplice che si abbia mai visto. Abbracciati, “in Alleanza” abbiamo pregato… con libere parole, prima, dopo, insieme, “Oh Signora mia…” e silenziosamente aggiungo: “ti consacro in questo giorno… i suoi desideri, il suo futuro, il ritorno a Tupãrenda e anche alla scuola e la sua famiglia…” Padre Pedro ci da la benedizione sacerdotale. Puoi siamo usciti, è insopportabile il calore al interno. Non sapevamo se quello che avevamo in faccia era sudore o lacrime…

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Torna a Tupãrenda

Questo successe in marzo. Mesi più tardi, qualche settimana dopo la visita di Papa Francesco in Paraguay, Padre Pedro riceve la buona notizia: dopo tanto tempo e attesa arriva il permesso per Angel per poter uscire dagli arresti domiciliari e poter andare alle messe di giovani in Tupãrenda! Un momento di grandissima gioia…

“e per la scuola?” chiede Angel via watsapp a P. Pedro, “ancora niente” rispose. “e pensare che ho già chi donerà per coprire le spesse di viaggio in autobus…”

Ancora bisogna aspettare.

Chiedo alla Madre di Tupãrenda, alla Mater che vive e opera in quel umile Santuario di Angel, che possa intercedere per suo figlio, il suo alleato. Per Angelo e per tutta la carceraria pastorale e i suoi strumenti, per tanti giovani come Angel che cadono nella criminalità per non conoscere un altro modo di vivere (o sopravvivere) per strada.

E per tutte le donazioni che da tempo, con amore e soldi, fanno possibile l’opera Pastorale “visitacion di Marìa”.

IMG_20150330_121442 Fotografie: P. Pedro Kuehlcke, “Ángel”

Originale: spagnolo. Traduzione: Gisela Ciola, Trento, Italia

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