Postato su 2015-04-25 In Schoenstatt in uscita

Ecco il Legno della Croce

USA, Austin, Texas, Rodrigo Fernández •

Che incredibile esperienza! Non riesco ancora a capire come sia avvenuto. Dopo due mesi di preparazione, incontri, piani logistici, formulari e domande e autorizzazioni e stress; il risultato è stato molto più grande di quanto avremmo potuto programmare. La mano della Madonna era molto tangibile.

Alle 13h:00 in Cattedrale; personaggi e interpreti sono pronti, la polizia controlla il percorso una seconda volta, i pellegrini firmano i formulari di consegna. Le previsioni del tempo non erano buone e annunciavano pioggia per tutto il pomeriggio. Sulle scale di fronte alle porte d’accesso alla cattedrale si vedevano circa un centinaio di persone, meno di quanto mi aspettavo.

Dissi qualcosa, non ricordo più che cosa, ma ricordo di aver incrociato lo sguardo di padre Patricio e che lui sembrasse fiero di me. Padre Jesus Ferrás ci ha dato la benedizione, e scortati dalla polizia urbana abbiamo intrapreso il nostro itinerario per le strade del centro di Austin, seguendo Gesù. Con il Campidoglio della città alle nostre spalle.

“Sono rimasto bloccato nel traffico, non sono ancora nella prossima stazione, la croce è nella mia macchina, che cosa devo fare?” “Eh, c’è qui un reporter che vuole parlare con te!” “Il team di sonorizzazione non c’è ancora” Ed io stavo là, in mezzo al caos, cercando di improvvisare.

Non dimenticherò mai quel momento

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Arriviamo al Municipio di Austin (City Hall), l’emblema della nostra città, e vedo la configurazione dei diffusori con accanto il team di sonorizzazione, sorridente; e una croce. Enorme e in attesa. Non dimenticherò mai quel momento che è stato veramente qualcosa di speciale. Abbiamo compiuto qualcosa di veramente unico. Tante persone sono state testimoni di un gruppo di pellegrini che erano veramente convinti dell’importanza delle loro azioni. Tra le persone del gruppo si condivideva un’atmosfera veramente speciale.

“Non posso credere che siamo noi a far questo” “Guarda un po’ quanta gente si unisce a noi; ed ora ci sono tanti dei nostri”. “A quanto sembra non sta per piovere! Ma le nuvole sono così gentili da bloccare il sole per noi”.

E all’improvviso mi è venuto il pensiero che: eravamo veramente pellegrini in cammino, che non stavamo percorrendo questo sentiero da soli e che tutto stava andando molto meglio di quanto potessi immaginare. Alle tre del pomeriggio abbiamo fatto una sosta. Padre Patricio ci ha guidato nella preghiera. Che cosa provano duecento persone, tutte inginocchiate in silenzio, che circondano Cristo e la Sua Croce. Abbiamo continuato la nostra strada con lo stesso spirito, serbando quel silenzio in mezzo al caos della nostra vita d’ogni giorno.

Siamo arrivati al confine delle Contee Austin/Travis. Ci hanno guidato gli ufficiali di guardia della prima, mentre gli ufficiali di guardia dell’ultima ci aspettavano per scortarci lungo l’ultimo tratto del percorso. La gente è stanca, il sole batte a picco su di noi, il ritmo dei nostri passi è rallentato.

E intraprendiamo l’ultimo miglio

150413-01-usa-texas-stationsÈ la prima stazione che raggiungiamo dopo la nostra sosta. Una signora non può continuare a camminare. “Dovete venire a prendere due donne al rifornitore di benzina. No, non a quello, all’altro di fronte alla banca” – “Eh, c’è qualcuno di un notiziario locale che vuole farti alcune domande” “Alla prossima stazione sono attivati gli irrigatori, che cosa facciamo?” E il gruppo prosegue sotto il sole.

Arriviamo alla prossima area di sosta. Avevamo pensato di distribuire degli asciugamani freschi inumiditi. Il team dell’area di sosta li aveva dimenticati. Sono arrivati portandoceli proprio mentre eravamo seduti. Le facce della gente rivelavano come un così semplice dettaglio facesse una tale differenza. Ricuperiamo i pochi minuti persi, siamo di nuovo in orario.

Le stazioni si fanno sempre più intense. La gente canta, dice rosari, va a confessarsi con padre Patricio. La polizia scorta il nostro percorso, il traffico si ferma e Cristo continua la Sua Via Crucis, seguito da Maria accanto a lui e da ciò che sentono duecento pellegrini.

“Il Santuario è pronto” “Il coro sta facendo una prova sonora”. “So che suona come una battuta, ma c’è qui un altro reporter che vuole intervistarvi”. E intraprendiamo l’ultimo miglio.

Ci fermiamo sotto il ponte, lo stesso posto dove ogni anno facciamo una fotografia sventolando le nostre bandiere. Guardo Josh Parker, la guida dell’itinerario; facevamo insieme a piedi questo pellegrinaggio già da quando era un gruppo molto più piccolo. Gli chiedo “Puoi credere a ciò che sta avvenendo?” Siamo quasi arrivati.

“Cos’è successo al ragazzo che fa la parte di Gesù? Sta bene? Dov’è andato?” “È pronta la scena della crocifissione presso il Santuario? Porta Mark sulla croce, noi siamo là tra 20 minuti.” “Chi ha il sangue imitato?” “Non capisco dove volete questa stazione. Vuoi il suono là? Quale sentiero?”

Arriviamo all’insegna con la scritta “Addie Roy Rd.” Con grida e scrosci di risate raduniamo la folla. Faccio sapere al fotografo che siamo pronti. Io mi metto in posa e lei scatta la fotografia con il gruppo più grande di pellegrini che abbiamo mai avuto. Penso ai primi ragazzi che sognavano tanti anni fa questo pellegrinaggio.

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Il silenzio del Sabato Santo

Saliamo sulla collina, incontriamo Giuda. La sua consegna è straziante. I sorrisi svaniscono rapidamente e il gruppo respira un’aria di solenne silenzio. Camminiamo lentamente verso il 225 Addie Roy Rd., la nostra casa. Possiamo vedere Cristo in croce, pronto per le ultime stazioni, con il Santuario in retroscena. Ci fermiamo a qualche distanza dalla croce. Maria Maddalena presenta il suo monologo e con lei ci avviciniamo lentamente alla scena.

Non riusciamo a sistemare in tempo la sonorizzazione. Gli attori devono dissimulare. Alcune parole vanno perse. Sembra però che non se ne preoccupi nessuno, perché ciò che abbiamo condiviso nelle ultime sei ore e per nove miglia la dice tutta. Gesù muore in Croce.

La gente prende i posti in totale silenzio. Viene fatto l’annuncio che la Liturgia del Venerdì Santo ha inizio tra quindici minuti. Con nell’orecchio solo il vento che fischia attraverso le file delle sedie, la gente guarda fuori la magnifica veduta del Santuario e delle colline, riflettendo su tutto ciò che abbiamo vissuto. La liturgia inizia con quello stesso silenzio.

Proprio mentre il sole tramonta, inizia l’adorazione della croce. Cantiamo un canto che abbiamo composto proprio per questo momento. Il sole tramonta e viviamo il resto della liturgia in cupo silenzio.

Dopo che abbiamo terminato, i pellegrini visitano il Santuario che dà il senso del vuoto, dell’afflizione. Distribuiamo una cartolina della Croce dell’Unità, insieme ad una piccola croce di metallo, un modo per ricordare questo momento. Non potevo credere che nel nostro Santuario ci fossero tante persone.

Ci siamo incamminati verso la Casa del Movimento per prendere una minestra calda, preparata proprio da una signora del Movimento. Lei ne ha cucinato davvero tanta, da bastare fino all’ultimo pellegrino che era rimasto a cena.

Ed è terminato così il nostro primo Venerdì Santo presso il nostro Nuovo Santuario di Austin; un’esperienza di un tale significato che supera ogni mia comprensione.

 

Originale: Inglese Traduzione: Maria Dolores Congiu, Roma, Italia

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