Postato su 2012-05-03 In Schoenstatt in uscita

VIvendo nel sud, impossibile non partecipare ad alcuna missione durante l’estate

CILE, Suor M. Ivonne Latsague. “Montahue solidale: alleanza solidale e fraterna”. Nonostante gli incendi dei boschi già siano passati da alcuni mesi e nonostante gli incendi dei boschi nel sud del Cile già siano stati dimenticati dai mezzi di comunicazione, ancora vale trasmettere un’esperienza che si può riassumere in poche parole: vivendo nel sud, impossibile non partecipare ad alcuna missione durante l’estate.

 

 

 

Nel mese di gennaio, in piena estate, ho accompagnato un gruppo di signore del Ramo di Montahue, ed altri membri della Famiglia, che sono andati a portare aiuti a 6 famiglie danneggiate dagli incendi, nella zona di Coyanco, vicino a La Florida, Concezione. Il panorama dell’ambiente è desolante. Ancora c’è odore di fumo in molti settori. Le case sono rimaste come i resti di un fuoco in una passeggiata. Ho perso perfino la voglia di scattare fotografie da mostrare.

Allo scrivere questo racconto ancora era ritornata poca gente sul posto, perché ancora ricompaiono di sorpresa fuocherelli. Al bruciarsi le radici dell’albero dentro, il fuoco va avanzando sotto terra, finché improvvisamente appare un filo rosso sulla superficie, che si eleva con il vento, e scatena di nuovo l’inferno.

In mezzo a tutta questa catastrofe, la Mater si è manifestata semplicemente grandiosa

La gente che abbiamo visitato era in generale molto grata. A tutti manca ancora molto. Non si trova acqua in nessuno di questi settori. Il governo regionale ha distribuito bidoni grandi per il consumo immediato e necessità basiche. Le sorgenti naturali non si possono ancora usare, perché sono contaminate dalla morte di animali e da molte altre infezioni. La luce non c’è. In realtà se non si sperimenta la situazione sul posto, resta semplicemente la notizia del momento che poi si dimentica.

In mezzo a tutta questa catastrofe, la Mater si è manifestata grandiosa. Una delle signore del Ramo che ci accompagnava quel giorno, possiede in quella zona un terreno immenso, di cui circa la metà alcuni anni fa ha diviso in lotti. Ha venduto a cinque persone del Movimento, circa un ettaro e mezzo a ciascuna, perché voleva vicini buoni e onesti. In un angolo che non si poteva usare si è costruita un’Edicola della Mater, con accesso alla gente che passa per il cammino principale, che è fatto di materiale di riempimento. Inoltre hanno celebrato Messe sul posto con assistenza di vicini, che perfino lasciano monetine alla Mater. Parlo di vicini che abitano a due chilometri l’uno dall’altro, ma vengono o passano, quando si recano al paese. Il luogo è nel centro di tutto quello che si è bruciato. Boschi interi. Quando ciascuno dei proprietari è arrivato sul posto, sapeva che avrebbe trovato lo stesso che era successo a tante famiglie del settore e oltre. Colline e colline di boschi bruciati alla destra e alla sinistra della strada.

L’Edicola ridotta in cenere…

Qual è stata la sorpresa? Se io non l’avessi visto con i miei occhi avrei detto che era un’esagerazione. E l’esagerata protezione è stata della Mater..

Ogni casa, le cinque, erano circondate da un anello che segnalava fino a dove era arrivato il fuoco. A due passi da una casa, due metri dall’atra. In una di esse il ramo di un pino che si era cominciato a bruciare sul tetto della casa, sembrava essere stato spento da un getto d’acqua. Tutto il resto del pino, verde. Nulla nemmeno toccato lo stuoino dell’entrata. Impressionante. L’Edicola, invece, ridotta in cenere. Tutti commentano che la Mater si è immolata per loro.

È stata l’impressione degli abitanti del luogo che ancora senza Immagine (io ho offerto loro un quadro grande per una nuova Edicola) vanno al luogo a raccomandarsi alla Madonna, affinché li aiuti ad ottenere poi una casa definitiva e tutto quello di cui hanno bisogno, dai documenti d’identità. Le storie di sopravissuti sono incredibili, perché non si sapeva come scappare. Una coppia di anziani, disorientati, hanno pensato correre verso un terreno paludoso vicino alla loro casa, ma le pigne dei pini che, volavano per il vento da una parte all’altra, cadevano sulle loro teste come dardi accesi…

Signore, lascio la mia casetta nelle tue mani

L’aiuto del cielo è stato evidente, perché non ci sono stati morti. Un altro esempio è stato quello di un’altra coppia di anziani, alla cui casa siamo arrivati. Vivevano da soli. Quando è giunto il fuoco, c’è stato l’ultimo avviso a tutta la gente ad abbandonare le case, perché si chiudevano le strade e sarebbero morti dove si trovavano. Questa coppia è uscita, lasciando tutto e solo con gli indumenti che indossavano. Lei in silenzio ha detto a Dio: “Signore, ti lascio la mia casa è l’unico che possiedo”. Lui in silenzio ha pregato “Mio Dio, è l’unico che tengo”. E si sono incamminati. Dopo quattro giorni sono ritornati ed hanno trovato la loro casa intatta come quelle vicino all’Edicola, con un circolo intorno alla casa, come prova fino dove era arrivato il fuoco.

E così come la Mater si era preoccupata di queste case si è preoccupata anche del nostro gruppo, che aveva lavorato tutto il giorno senza fermarsi tirando su e giù, tavoli, sedie e materassi ecc. A questo luogo che non era nella lista fatta all’inizio, siamo arrivati per suggerimento della gente che incontravamo e sarebbe stato l’ultimo. La Mater ci stava aspettando. Dietro la casa c’era una piccola cascata e tutti si sono messi sotto l’acqua vestiti. Era……necessario!!!! Nel frattempo la Mater continuava lavorando per noi. Al nostro ritorno con la promessa di una prossima visita, la padrona di casa ci stava aspettando con pane caldo, mate e minestra appena fatta. Non era, forse, un suo regalo? Un giorno completo. Io ho cooperato con un quadro della Madonna per ciascuna delle famiglie visitate, che hanno accettato con gioia.

Ella la gran Missionaria, dovrà uscire a percorrere i cammini con più fretta

C’è ancora molto da fare in questa regione. Molti avevano già passato le penurie del terremoto, avevano ricuperato la casa crollata e ora l’incendio l’aveva distrutta di nuovo. C’è gente con depressione, le pratiche sono lente. Si costruiscono edifici da tutte le parti, ma le case comuni ancora sono postergate. È difficile.

In questo Anno della Corrente del Santuario, Lei, la gran Missionaria, dovrà uscire a percorrere i cammini con più fretta che nel Vangelo, per saziare la sete di cielo dei suoi figli. Tutte queste Famiglie saranno di nuovo visitate durante l’anno per controllare i progressi e le necessità di ciascuna e aiutare ad incanalare le pratiche corrispondenti.

Così l’estate serve a tutto: vacanze, missioni, passeggiate, ritiri, Giornate. E Dio è in tutto e con tutti.


Fuente: Vinculo, Revista del Movimiento de Chile

 

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argtentina

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