Postato su 2017-02-02 In Vivere l’Alleanza

La Missione di Schoenstatt per la Chiesa può essere portata avanti solo insieme, con tutti, nell’alleanza

ROMA BELMONTE, María Fischer •

22 gennaio 2017. Le Missioni della Famiglia nel 2017 stanno iniziando a Ranchos, nella provincia di Buenos Aires, sostenute dalla preghiera e accompagnate dagli schoenstattiani nei vari continenti. Settantacinque giovani provenienti da numerosi paesi del Sud America e dell’Austria si sono incontrati a Villa Cura Brochero al termine del loro pellegrinaggio a piedi fino alla tomba del primo santo argentino a cui hanno consegnato le intenzioni di preghiera di persone di diversi paesi.

A Roma e in tutto il mondo, i Padri Pallottini stanno celebrando la festa di San Vincenzo Pallotti, l’Apostolo dell’Apostolato Mondiale, la cui missione aveva così affascinato P. Kentenich. In tutto il mondo, internazionale. “La tendenza ad essere in tutto il mondo, lo sforzo di essere internazionale, il desiderio di un apostolato mondiale, semplicemente scorre nel sangue della Famiglia”, ha detto nel 1948.

E’ un modo di dire che è di grande attualità in questi giorni di entrata in carica dell’”America in primo luogo”, dell’ascesa di un nazionalismo che molti avevano pensato superato, del populismo e protezionismo di una Francia in primo luogo, poi di Olanda e Ungheria in primo luogo, e prosperità prima di tutto e io prima di tutto …

Lo stesso 20 gennaio, che ha visto molti preoccupati per l’assunzione in carica del nuovo presidente a Washington, il nuovo Rettore Generale dell’Istituto dei Sacerdoti Diocesani di Schoenstatt, Dr. Christian Loehr, è stato insediato nel suo ufficio con il suo Consiglio, composto di sacerdoti provenienti da Germania, Burundi e Repubblica Dominicana.

Il suo primo atto ufficiale ha avuto luogo il 22 gennaio presentando il nuovo Rettore del Santuario Internazionale di Schoenstatt a Roma, P. Marcelo Cervi. Sacerdote brasiliano, le cui prime parole come Rettore hanno mostrato in che direzione il vento soffiava, e soffierà, qui nella città del Papa: “Belmonte, vale a dire, la missione di Schoenstatt per la Chiesa può essere portata avanti solo nell’alleanza”.

Tutti insieme – sacerdoti diocesani, Padri di Schoenstatt, Sorelle di Maria, l’Istituto di Nostra Signora di Schoenstatt, pellegrini, famiglie, Federazioni, missionari della Madonna Pellegrina, brasiliani, italiani, argentini, tedeschi, giovani, adulti, pensionati, tutti”.

Più che semplici parole.

Il 22 gennaio, alle 14,23, pochi minuti dopo che il pranzo della “famiglia” era finito, mi disse, “Maria, hai con te la tua macchina fotografica? Dobbiamo andare subito al santuario e registrare un video messaggio per la Famiglia di Schoenstatt in Costa Rica, per la dedicazione del loro santuario. ”

Dalla piccola edicola …

La celebrazione è iniziata in questa sempre più soleggiata mattina di domenica a Belmonte presso l’edicola, nel punto più basso del terreno, testimonianza di un inizio semplice e coraggioso di quello che oggi chiamiamo il Centro Internazionale di Schoenstatt a Roma. Testimonianza della benedizione e della visione di P. Kentenich per questo luogo, che lui ricollegava al suo concetto di una nuova Chiesa, la Chiesa del Concilio Vaticano II, che Schoenstatt ha avuto la grazia di anticipare. Ora è compito di Schoenstatt portare avanti questa visione con la Chiesa e nel suo servizio.

Dr Christian Loehr ha presentato i membri del nuovo Consiglio Generale dell’Istituto dei Sacerdoti Diocesani di Schoenstatt e ha salutato tutti i presenti in italiano, e brevemente anche in tedesco. Erano presenti anche i Padri di Schoenstatt dell’Argentina e Paraguay, che lavorano nella parrocchia dei S. Patroni a Roma, sempre più punto di riferimento per gli schoenstattiani di Roma, in particolare dei giovani. Erano presenti anche un bel numero di Sorelle di Maria dal Santuario Cor Ecclesiae – brasiliane, argentine e paraguaiane; membri dell’Istituto di Nostra Signora di Schoenstatt dal Cile e dall’Italia; preti brasiliani appartenenti all’Istituto e alla diocesi di don Marcelo Cervi, per studio a Roma; così come Aloisia e Albert Busch dalla Germania, membri dell’Istituto delle Famiglie di Schoenstatt, e molti schoenstattiani italiani e romani, insieme a molti romani non di Roma, come il dottor Loehr scherzosamente osservato. Sebbene molti schoenstattiani “romani” non fossero presenti, nei pochi minuti in cui le varie nazionalità hanno indicato la loro presenza per alzata di mano, si è vista chiaramente l’internazionalità di Schoenstatt a Roma, perché Roma è internazionale; centinaia di sacerdoti e laici provenienti da tutto il mondo studiano e lavorano nel cuore della Chiesa universale.

… per la Domus Pater Kentenich

Con l’accompagnamento di chitarre e cantando si è formato il corteo che ha fatto ingresso alla Domus Pater Kentenich, dove già diverse volte si sono celebrati eventi importanti. Si può vedere come stanno ultimandosi i lavori, ha osservato Suor Yvonne. Il nuovo Rettore e i partecipanti alla festa sono stati accolti nella sala d’ingresso, non solo da composizioni floreali preparate la sera precedente e da un sistema acustico professionale, ma anche con l’elettricità e la luce e una selezione di giare provenienti da vari paesi, presentate alla dedicazione del Santuario l’ 8 settembre 2004. Bolivia, Brasile, Argentina e Burundi erano così presenti con le loro giare. Il coro e l’orchestra della Famiglia romana di Schoenstatt guidata da Suor Giulia hanno accompagnato la Santa Messa con canti di gioia e di festa che sapevano di addio, di transizione e nuovo inizio.

Si è ringraziato Don Daniele Lozano per i due anni di servizio a Belmonte e lui ha ringraziato la sua comunità e la Famiglia di Schoenstatt per il sostegno. Tornerà in Argentina il 10 febbraio. Si è ringraziato anche Mons. Peter Wolf per i ventiquattro anni trascorsi in carica come Rettore Generale della sua comunità. Le sue parole di gratitudine e di addio – ha parlato in tedesco e Dr. Christian Loehr ha tradotto in italiano – hanno toccato anche quello che ha ammesso essere stato il momento più buio e più difficile del suo mandato, quando nella primavera del 2014 il primo Rettore di Belmonte, P. Stefan Mueller, si è dimesso dalla carica per motivi di salute.

Ha espresso la speranza che ora, dopo tutte le difficoltà, Belmonte possa svolgere la sua missione al servizio di Schoenstatt nel suo complesso e nella Chiesa. Dr Christian Loehr ha poi mostrato ufficialmente a P. Marcelo Cervi le chiavi del Santuario e il decreto di nomina. I bambini hanno offerto fiori a tutti i presenti in segno di gratitudine e promessa di collaborazione. I signori Busch hanno espresso l’accoglienza del Consiglio di fondazione di Roma e tutti applaudito chi stava prendendo congedo, chi stava facendo un nuovo inizio e chi sarebbe rimasto …

Ci può essere connessione solo se la porta è aperta

Collaborazione, stare insieme: questo il filo d’oro della predica di don Marcelo Cervi. All’inizio ha parlato in italiano, ma quando ha sentito una viva partecipazione, si è rivolto ai brasiliani che erano presenti e suoi connazionali in portoghese.

“Belmonte, è questo, siamo in grado di portare avanti la missione di Schoenstatt per la Chiesa solo se lavoriamo insieme; tutti noi, nell’alleanza d’amore. Tutti noi insieme – i sacerdoti diocesani, i Padri di Schoenstatt, le Sorelle di Maria, i membri dell’Istituto di Nostra Signora di Schoenstatt, pellegrini, famiglie, Federazioni, missionari della Madonna Pellegrina, brasiliani, italiani, argentini, tedeschi, giovani, adulti, pensionati, tutti noi “.

Con un pizzico di umorismo asciutto ha ricordato la sua vacanza a Rio de Janeiro con il sole e le temperature estive, seguito dal suo arrivo a Roma, in pieno inverno, per non parlare dei meno 10 gradi in Germania! Tutti potevano sentire il suo calore e la sua cordialità brasiliana, pronto a “riscaldare” il freddo dell’Europa. “Allora possiamo lasciare la porta d’ingresso aperta”, ha sussurrato Davide Russo, responsabile della trasmissione video e livestream. “Porta chiusa – niente collegamento. Porta aperta – tutto funziona a meraviglia”.

Ha ragione – solo se la porta è aperta ci potrà essere connessione. Ciò vale non solo per la trasmissione livestream di questa mattina, ma per Belmonte, Schoenstatt, la Chiesa e il mondo.

Porta aperta e “Speranza a Belmonte”

Don Marcelo Cervi ha ricordato di nuovo la storia scritta nell’ultima Newsletter di Belmonte, anche su schoenstatt.org, sulla scoperta della statua della Madonna di Aparecida, con il titolo di “Nostra Signora della Speranza di Belmonte” e di tutto il messaggio di Aparecida così importante per Papa Francesco!

Maria, Regina della Speranza, Regina della Porta Aperta, Regina in Movimento, Regina della Cultura dell’Incontro, Regina della Cultura dell’Alleanza.

Soffio di una nuova era, di Avvento per Belmonte.

Omelia di P. Marcelo Cervi (originale in italiano / portoghese)

 

su al Santuario di tutti noi

Dobbiamo andare, uscire. La processione fino al santuario è come un segno. Nel santuario, e intorno ad esso, consacratevi di nuovo tutti a Maria, la Madre Tre Volte Ammirabile di Schoenstatt. Tutti coloro che sono in qualche modo connessi con questo santuario sono presenti. “Vorrei inviare una lettera di ringraziamento a tutte le edicole che hanno già la loro foto a Belmonte, insieme a una sorta di certificato da appendere”, ha detto don Marcelo.

E’ ben consapevole della corrente spirituale delle edicole per la camera Pozzobon a Belmonte. Aveva in mano il regalo che aveva appena ricevuto: una foto incorniciata di “Joao Pozzobon a Belmonte”.

“E ora una foto con Padre Kentenich”, ha detto Dr. Christian Loehr. E’ seguito uno scattare fotografie gioioso di sacerdoti con Padre Kentenich, Sorelle di Maria con P. Kentenich, sacerdoti diocesani e Padri di Schoenstatt con Padre Kentenich, sorelle e il Rettore con Padre Kentenich, ciascuno individualmente con Padre Kentenich, tutti insieme con P. Kentenich, e poi ancora una volta – con il fedele popolo di Dio in ginocchio con i loro cellulari.

Poi tutti sono stati invitati a pranzo, una riunione di famiglia durante la quale italiani, tedeschi, portoghesi e spagnoli hanno comunicato tra loro con molte risate e molti gesti.

Tornati tutti a Belmonte e gli ospiti hanno fatto ritorno a casa, don Marcelo è andato al santuario, ha preso la piccola giara della Costa Rica e il nastro con i colori nazionali, e ha inviato un saluto alla Famiglia di Schoenstatt in Costa Rica per il 18 marzo e la dedicazione del loro santuario. Ha chiuso con le parole: Voi siete sempre  presenti qui.

Ciò vale non solo per la Costa Rica.

Album de fotografie:

170122 Belmonte P. Marcelo Cervi

Brevi interviste a P. Daniel Lozano e P. Marcelo Cervi fatte da Davide Russo (italiano):

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 www.roma-belmonte.info

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Bollettino

Originale: tedesco. Traduzione: Carla Frielingsdorf, Roma, Italia

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