Postato su 2016-07-04 In Insieme per l'Europa

I Movimenti: forze che possono plasmare l’Europa

INSIEME PER L’EUROPA– Comunicato stampa 01.07.2016 •

“L’Europa nel presente” è stato il titolo della seconda giornata del Congresso ecumenico della rete europea di  Insieme per l’Europa a Monaco.  Michael Hochschild, sociologo e docente di pensiero post-moderno al Time-Lab di Parigi, ha sottolineato l’importanza sociopolitica dei Movimenti e delle Comunità spirituali in Europa. Essi sono una risposta alla domanda se la speranza ha un futuro, perché dimostrano già oggi come potrebbe essere diverso il domani.

“Stiamo vivendo una profonda crisi del sistema della società moderna. Il sistema operativo della società non funziona più. Voi come Movimenti create la fiducia necessaria nel futuro. Ma per fare questo dovete considerarvi e dimostrare con maggiore decisione di essere forze “plasmanti” del panorama culturale. Dovete diventare ‘Movimenti socio-civili‘.“

Ha inoltre affermato che in un tempo di incertezza e povertà di visioni, le Comunità come quelle impegnate in  Insieme per l’Europa offrono modelli di vita alternativi.  Anche dal punto di vista della riconciliazione, Hochschild vede i Movimenti spirituali come forze importanti alla base delle Chiese: “L’Insieme dei Movimenti spirituali e delle loro Chiese è decisivo: solo una Chiesa riconciliata può dare un contributo credibile alla ri conciliazione. Laddove vi riconoscete quali forze capaci di plasmare la cultura, dimostrerete che alla crisi attuale esiste un’alternativa, esiste un domani…“.

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Herbert Lauenroth, esperto in intercultura presso il Centro ecumenico di Ottmaring (Augsburg), ha interpretato l’attuale situazione in Europa come reazione della paura e dell’insicurezza causata da un senso di soffocamento esistenziale. Situazione che, al contempo, rappresenta una sfida: “Può essere proprio la paura del futuro che ci costringe a fare di tutto affinché esso sia migliore.” La paura potrebbe diventare un’esperienza di apprendimento: “Si tratta di preferire ciò che è sconosciuto, estraneo, ciò che sta all’ estremità come luogo in cui imparare la fede.” Attraverso il confronto con gli abissi che la società sta incontrando comprendiamo che un nuovo orientamento sulla base della fede è possibile. E’ necessaria una „spinta inversa“ rispetto ai contenuti della fede. Dio opera, ci toglie la paura e questa è la base per una nuova, necessaria cultura della fiducia in Europa.

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