Postato su 2016-12-14 In Vivere l’Alleanza

“Sono entusiasta di Belmonte” – Un incontro regionale, con un tema mondiale

GERMANIA, Maria Fischer •

In uno degli ultimi giorni del raggiante sole autunnale di quest’anno, oltre 100 schoenstattiani provenienti dalla regione di Barnberg si sono riuniti nel pomeriggio del 30 ottobre presso la Sala Romana di Böbingen, mentre una grande bandiera di Schoenstatt sventolava mossa dalla morbida brezza autunnale. Si trattava dell’annuale raduno regionale, anche se il tema in realtà era mondiale: la missione del Centro Internazionale di Schoenstatt di Belmonte a Roma, e come possono gli schoenstattiani della regione essere maggiormente coinvolti e lavorare di più per questo centro.

Un’anziana signora, che ha lavorato presso lo stand informazioni di Belmonte ha raccontato, “Sono entusiasta di Belmonte. Ci sono già stata tre volte, ora non posso più viaggiare, ma sono interessata a conoscere tutto ciò che accade a Belmonte!”.

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Belmonte per Barnberg

Il Centro Internazionale di Schoenstatt a Belmonte non è sconosciuto agli schoenstattiani di questa regione, e non solo grazie alle visite – per le quali c’è sempre qualcuno che può raccontarle, anche quando si va indietro negli anni. Karin e Kuno Leibold, i leader regionali, hanno aggiunto alla newsletter regionale degli opuscoli con delle informazioni su Belmonte; e hanno sempre richiamato Belmonte e la sua missione. I partecipanti sono stati curiosi e aperti su tutto quanto di “romano” è stato presentato nel pomeriggio. E di roba ce n’era!

C’era uno stand informativo ben fornito con la brochure del Pellegrino, che comprendeva informazioni sulle donazioni generali e attuali, dei voucher per Belmonte e tanti graziosi souvenir di Belmonte: durevoli come tazze e cartoline, e non durevoli, come la pasta gialla, rossa e verde di Belmonte, con la forma della Basilica di San Pietro e del santuario.

Accanto allo stand si è svolta poi una lotteria con interessanti premi che attiravano l’attenzione: il denaro è stato raccolto per Belmonte. “Si può vincere davvero qualcosa” ha detto una signora che aveva acquistato il biglietto prima della riunione e che poi, durante la pausa, è andata a ritirare il premio. Alla fine dell’incontro è stato messo in palio un premio speciale tra i biglietti non vincenti: un buono per un soggiorno di una notte presso la Casa del Pellegrino della “Domus Pater Kentenich”, con prima colazione inclusa. Un motivo in più per garantire che la costruzione della casa sia completata e che il premio sarà sfruttato.

 

Una promessa verrà mantenuta.

Don Georg Egle, che era appena tornato da Belmonte con una certa difficoltà, a causa di un nuovo sciopero, è stato invitato a tenere una conferenza. La giusta atmosfera è stata creata con un video e alcune fotografie di Belmonte; quindi ha parlato della storia e ha raccontato qualcosa sul significato delle tre visite che Padre Kentenich fece su quel terreno. Don Egle ha ribadito che Belmonte è una promessa che il Movimento di Schoenstatt ha fatto a Padre Kentenich, che ora verrà mantenuta. Oltretutto, Belmonte è un posto dove andare per ripercorrere le orme di Padre Kentenich.

Durante la Santa Messa, dalla lettura del Vecchio Testamento che parla del torrente che sgorga dal santuario (Ez 47, 1-12), ha approfondito l’idea di Belmonte come un santuario del secondo secolo di Schoenstatt, come un punto nel quale converge la ricchezza degli ultimi 100 anni, trasformata in un torrente dalla prima fonte, che è il Santuario originale. Un torrente che vuole fluire nel mondo e nel mare della Chiesa e che si allarga in un delta che trasporta tutta le varietà di ricchezza delle sue diverse correnti. E che allo stesso tempo, riceve ciò che è reale e importante dal lato sinistro e dal lato destro della strada.

Cioè, si tratta di uno “Schoenstatt Pellegrino”, proprio come la Chiesa post-conciliare, che “deve prendere gli elementi più svariati da sinistra e da destra del suo pellegrinaggio, della sua esistenza pellegrina, del suo pellegrinaggio nella storia. Deve fare in modo che questi elementi lascino la loro impronta in modo essenziale sulle sue caratteristiche, le sue caratteristiche legate al tempo. È una Chiesa pellegrina” (Cfr. Conferenza dell’8 dicembre 1965, in occasione della posa simbolica della prima pietra del Santuario di Roma).

Questo riporta alla mente la grande richiesta del libro con le conferenze di Padre Kentenich su questa nuova immagine della Chiesa e di Schoenstatt, che purtroppo è esaurito in fretta!

Oltre a tutto quello che ha allietato cuori e menti, anche il risultato finanziario è stato molto soddisfacente: sono stati raccolti 2.124 euro per Belmonte, grazie ai proventi della lotteria, le vendite presso lo stand, la vendita delle torte e le raccolte. Si tratta di un contributo molto gradito, dato che in questo momento si sta cercando di terminare la costruzione.

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Originale: tedesco. Traduzione di Gianfrancesco Romano, Roma, Italia

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