Postato su 2016-10-21 In Kentenich

Nel congresso si parla della pedagogia di Schoenstatt

BRASILE, Karen Bueno •

La città di Londrina, nello stato di Paranà, nel sud del Brasile, ha ospitato la scorsa settimana, dal 23 al 27 agosto, il Primo Congresso Internazionale di Schoenstatt sull’Educazione. L’evento scientifico, organizzato dall’Istituto Mae de Dios, assieme all’Università Statale di Londrina (UEL) e all’Università del Nord di Paraná (Unopar), ha riunito alunni, presidi e professori di vari paesi, con l’obiettivo di approfondire e dibattere sull’approccio pedagogico di Padre Kentenich, fondatore del Movimento Apostolico di Schoenstatt.

Circa 600 partecipanti, di otto paesi, hanno partecipato alle conferenze e ai tavoli di lavoro. Per alcuni professionisti dell’educazione, è stato il primo contatto con la proposta kentenichiana di formazione. “Scoprire la pedagogia di Padre Kentenich è stata una sorpresa molto gradevole, stavo leggendo qualcosa al riguardo e ciò che ho scoperto mi è sembrato stupendo”, dice Juliana Fernandes.  Rosana Ribeiro è stata colpita dal fatto che si è trattato di un evento internazionale: “ciò apporta uno scambio di esperienze e una maggiore conoscenza”.

Dom Orlando Brandes - Arcebispo de Londrina

Don Orlando Brandes – Arcivescovo di Londrina

Conferenze

Le conferenze si sono contraddistinte per il loro approccio scientifico. Suor M. Dorothea Schlickmann, dottoressa in pedagogia alla Università di  Münster, ha affermato:  “Praticamente nessun elemento rafforza la personalità quanto l’esperienza individuale di apprezzamento trasmessa da P. Kentenich. Egli assume come punto di partenza la scarsa attitudine dell’uomo ad amare incondizionatamente, senza secondi fini, disinteressatamente. L’apprezzamento autentico e l’amore disinteressato è qualcosa di essenziale per motivare l’alunno all’autoeducazione”.

Il Prof. José Moran, della Università di San Paolo, commenta: “Fino a poco tempo fa non avevo idea della complessità del lavoro di Schoenstatt, è stata una scoperta”. Ai presenti parla dei modelli delle scuole innovatrici: “Vedo proposte differenti e interessanti in ogni istituzione. Cos’hanno in comune? Professionisti e ambienti accoglienti, eccellenti, aperti al cambiamento. Un asse importante è quest’idea del progetto di vita, affinché l’alunno scopra ciò che desidera essere e qual è per lui il senso della vita. Sono scuole che sono aperte alla società, che contribuiscono e svolgono una funzione sociale”.

Michael W. Apple, professore della Università del Wisconsin nel Madison, Stati Uniti, chiude il congresso. Parla della democratizzazione della formazione: “La democrazia consiste nell’avere sempre più possibilità tra cui scegliere. Ma quante se ne possono scegliere? La pratica è altro. La parola più difficile da pronunciare in inglese, portoghese o spagnolo è “noi”. Essa ci coinvolge, significa che ognuno ha voce in capitolo. Abbiamo bisogno di costruire una nazione perché siamo un “noi”, costruire una pedagogia che aiuti a formare questa coscienza; stiamo formando qualcosa tutti insieme e va fatto democraticamente, ognuno deve far sentire la propria voce”.

Prof Dr. Jose Moran

Dr. José Moran

Forum degli studenti

I protagonisti di tutto l’evento sono stati gli studenti; per questo, parallelamente al congresso, si è tenuto il primo Forum degli Studenti delle scuole che adottano la pedagogia di Schoenstatt, nel quale si sono riuniti 212 alunni da 11 istituzioni di quattro paesi. Javiera Alfaro, alunna cilena, commenta: “È stato divertente, abbiamo giocato molto, abbiamo cantato e abbiamo conosciuto molte persone. Mi è piaciuto molto il documento che abbiamo scritto a riguardo del forum. Credo sia qualcosa di importante, ci servirà nei nostri collegi di educazione schoenstattiana e spero servirà anche alle generazioni che verranno”.

Insieme, gli studenti hanno discusso della pedagogia di Schoenstatt e hanno colto l’opportunità di pregare insieme, adorare il Santissimo e dedicare la giornata alle missioni. Andrés Prieto, cileno, commenta: “Le missioni sono stata un’esperienza molto bella, con la quale ho potuto conoscere diverse realtà brasiliane. Siamo stati alla cappella di Sant’Anna e abbiamo scherzato con molti bambini.  Successivamente siamo andati a visitare le famiglie di casa in casa”. Adriana del Salto, alunna dell’Ecuador, dice ridendo: “I bambini non capivano ciò che dicevamo, ma tutti erano emozionati e felici. Anche le professoresse erano super disponibili con noi”.

La Pedagogía Kentenichiana

P. Josef Kentenich assunse nel 1912 la responsabilità di essere il direttore spirituale dei giovani seminaristi pallottini. A partire da allora iniziò, pubblicamente, ad esercitare il suo dono di grande educatore. Sempre si preoccupò di aiutare le persone a scoprire il proprio valore reale e la propria originalità, così come a sfruttare al massimo i doni ce gli sono stata concessi da Dio.

La sua pedagogia si fonda su cinque pilastri, chiamati “stelle guida”: la pedagogia dell’amore, della fiducia, del vincolo, del movimento e dell’alleanza. Una delle idee centrali della sua proposta è l’autoeducazione, con Maria quale Madre e Educatrice, per formare personalità salde, libere e apostoliche.

forum de estudantes

Originale: portoghese.  Traduzione: Federico Bauml, Roma, Italia

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